(Queerblog) Un commerciante di Islington, quartiere londinese, ha proposto di porre una targa blu in un nuovo cesso pubblico in memoria di Joe Orton, commediografo inglese. Il motivo è semplice: Orton, quand’era in vita, soleva battere nei cessi della zona con regolarità.
Non ci credete? Leggete qui.
Il commerciante ha spiegato che una targa commemorativa starebbe a indicare che il commediografo faceva quello che faceva solo perché a quei tempi (negli anni ‘60) non aveva altre possibilità; la targa non celebrerebbe dunque il cottaging - ebbene sì, gli inglesi hanno una parola persino per definire i rapporti sessuali occasionali tra uomini in una toilette pubblica - ma la liberalità dei tempi odierni. Come per dire: oggi possiamo fare a meno di spompinarci davanti agli orinatoi perché ci sono i locali per omosessuali, che culo!
Quando andai a Londra la prima volta, ormai dieci anni fa, speravo di beccare chissà chi nei bagni di Leicester Square, dove leggenda vuole che battesse David Bowie negli anni ‘60-’70. Invece non trovai nemmeno i bagni, forse rimossi. Io obsoleto provincialotto italiota! A Roma, i cessi della Stazione Termini, celeberrimo luogo di cottaging fino agli anni 90 (noi italiani siamo arretrati, appunto), non sono più gli stessi da quando sono diventati a pagamento. Saremo pure gay antiquati e un po’ zoccole, ma mica fessi.
Certo in Italia sarebbe impensabile proporre una targa commemorativa simile a quella di Orton. A chi dovremmo dedicarla? Vi immaginate che tristezza se, che so, il sindaco di Livorno decidesse di intitolarne una a Solange, in memoria dei giorni in cui batteva ai cessi della stazione? Sto facendo solo un esempio a caso, ovviamente; lungi da me fare illazioni.
Volendo pensare a personaggi di maggiore spessore culturale, Malgioglio?
Beh, facciamo Pier Vittorio Tondelli va. Almeno lui è già morto. Voi chi proporreste?
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