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lunedì 22 ottobre 2007

Abuso di alunno, a giudizio maestro elementare

Contestato il reato di violenza sessuale continuata e aggravata.

(Valentina Errante - Apcom) Finisce in tribunale, ma su richiesta dell’avvocato Michele Gentiloni Silverij, la controversa vicenda di M.R, maestro elementare accusato di violenza sessuale aggravata e continuata su minori. Giudizio immediato per un imputato che continua a sedere in cattedra e insegna ai piccoli alunni di una scuola elementare al Pigneto. Il processo comincerà il prossimo 18 dicembre e non è escluso che in aula vengano chiamati a testimoniare proprio i bambini, presunte vittime delle violenze.

Il maestro, 43 anni, è accusato dai genitori di un alunno della quinta elementare di avere abusato del piccolo. Dal settembre 2006 al 6 febbraio scorso, durante la ricreazione, in diverse occasioni, avrebbe baciato sulla bocca il bambino che oggi ha 9 anni, l’avrebbe abbracciato in modo tale da bloccarlo e non consentirgli di allontanarsi. Poi si sarebbe fatto succhiare un dito.

La denuncia, firmata dalla mamma, arriva in procura, il pm Maria Teresa Gregori avvia l’inchiesta. I bambini vengono sentiti in un “luogo neutro”, un teatro. A fare domande è una psicologa, mentre le telecamere li riprendono alcuni alunni confermano, altri no. E il magistrato arriva alla sua consclusione: quell’uomo va arrestato. Il maestro respinge ogni addebito, sostiene che i genitori del bambino abbiano travisato le confidenze del piccolo. Il gip gli crede, perché quando il pm sollecita l’arresto, il giudice Giovanni De Donato accoglie la tesi dell’avvocato Gentiloni e respinge la richiesta. «Nessun riscontro alle dichiarazioni del bambino», che tra l’altro, per De Donato, sono anche «contraddittorie». E’ solo allora che la procura chiede l’incidente probatorio: interrogare i bambini davanti a un giudice, perché il racconto diventi testimonianza e prova in un eventuale processo. Ma il giudice respinge anche questa richiesta.

Il colpo di scena arriva dal tribunale del Riesame che dà ragione al pm e torto al gip, ribaltando la decisione e disponendo misure cautelari per il maestro. Per M.R., dice il Tribunale, bastano i domiciliari. Ma la storia è complicata anche dalla vicenda amministrativa: il 7 marzo scorso il consiglio d’istituto della scuola ha sospeso cautelativamente l’insegnante. Così fino al 30 luglio, quando il ministero della Pubblica istruzione decide che M. R. non va sospeso e può continuare a insegnare. La decisione della Cassazione, che ha confermato i domiciliari per l’imputato, è arrivata poche settimane fa. Provvedimento non ancora eseguito. E così, il maestro, che dovrebbe stare ai domiciliari, ogni mattina si presenta a scuola, sale in cattedra e insegna.

Adesso l’avvocato Gentiloni ha chiesto al giudice di saltare l’udienza preliminare e andare direttamente in aula: «Per chiudere in fretta questa storia», dice. Il gip Enrico Imprudente ha accolto la richiesta. Se ne parlerà ancora il 18 dicembre.

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