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mercoledì 23 luglio 2008

Malaysia. Intrighi a palazzo a base di sesso e sodomia.

Il paese applica la legge islamica e condanna l’omosessualità con pene che possono raggiungere un tetto di venti anni di carcere.
(Panorama) E’ stato rilasciato su cauzione il leader dell’opposizione Anwar Ibrahim, arrestato di sodomia, in un Paese come la Malesia, che applica la legge islamica e condanna l’omosessualità con pene che possono raggiungere un tetto di venti anni di carcere

Come è successo nel 2007, anche quest'anno in Malaysia l’estate rivela gli intrighi di una classe politica apparentemente impazzita. Dopo l’arresto è stato rilasciato su cauzione il leader dell'opposizione Anwar Ibrahim, arrestato di sodomia, in un Paese come la Malaysia, che applica la legge islamica e condanna l'omosessualità con pene che possono raggiungere un tetto di venti anni di carcere. Ibrahim sarebbe stato arrestato a seguito delle accuse lanciate due settimane fa da un ragazzo che si è presentato alla polizia come un suo ex-aiutante.

Ibrahim ha protestato affermando di essere vittima di un complotto orchestrato dal Primo Ministro Abdullah Badawi. Nel 1998 si trovò ad affrontare un processo simile, dopo che venne messo in circolazione un libello contenente i “50 motivi per cui non dovesse essere eletto presidente”. Tra questi, il fatto di essere un omosessuale e un adultero. Passò un lungo periodo in carcere, subendo percosse e vessazioni di ogni tipo, e fu condannato nel 2000 a nove anni per sodomia e sei per corruzione, verdetto che venne tuttavia ribaltato nel 2004. Oggi come allora, l'obiettivo del Premier Badawi è quello di mettere il suo concorrente fuori gioco ed evitare di dovergli cedere la guida del Paese dopo aver visto scemare in maniera significativa i voti a suo favore nelle elezioni dello scorso marzo. Inizialmente, infatti, Badawi aveva dichiarato che, a seguito della sconfitta elettorale, avrebbe quanto meno lasciato la guida del paese al suo vice, Najib Rakaz, ma pochi giorni fa ha ritrattato, affermando di voler rimanere ai vertici della vita politica malese fino al 2010.

Caso Shaaribuu. Allo stesso tempo, gettare benzina sul fuoco su un caso di sodomia (con l'aggravante della recidiva, che indigna ancora di più le frange tradizionaliste) aiuta il Premier a far passare sotto silenzio le ultime rivelazioni sul caso di Altantuya Shaaribuu. Altantuya è una modella mongola di 28 anni che venne brutalmente uccisa nell'ottobre del 2006 in Malaysia. Il fatto che sul corpo della ragazza, esplosa a causa della deflagrazione di una bomba in circostanze misteriose, siano state trovate solo schegge di ossa in una radura nella giungla ha rallentato notevolmente la chiusura delle indagini. Quando poi fu scoperto che la giovane modella aveva una relazione con Abdul Razak Baginda, braccio destro del vicepremier Razak, le prove raccolte furono definitivamente insabbiate. Il caso Altantuya è tornato alla ribalta pochi giorni fa, quando il detective Balasubramanian Perumal ha improvvisamente e “senza motivo” chiesto di cancellare la prorpia deposizione secondo la quale anche il vicepremier avrebbe avuto una relazione sentimentale con la modella. Dopo questa decisione, l'investigatore, la moglie e i tre figli sono scomparsi.

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