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venerdì 11 luglio 2008

Sì, caro, stanotte ancora: Addio coppie in bianco...

sesso
(Foto di Ellen von Unwerth)

(Antonella Piperno - Panorama) Segnare il sesso in agenda, come un deprimente appuntamento dal dentista, spingerebbe chiunque a infilarsi sotto le lenzuola con un buon sonnifero per dimenticare il partner, però, non certo con la voglia di acrobazie erotiche. Ma gli americani sono avvezzi alle americanate e non deve stupire l’esperimento di due coppie, Charla e Brad Muller, autori del libro 365 nights, e Annie e Douglas Brown, che hanno appena dato alle stampe Just do it. Per rinfrescare il loro avvizzito ménage coniugale si sono imposti di fare l’amore tutte le sere per 1 anno, magnificando i risultati nei due libri. Sebbene i Brown abbiano gettato esausti la spugna al centesimo giorno, quando, nonostante un attacco di vertigini di lui, la moglie pretendeva comunque l’amplesso, giurano che la loro intimità sia rifiorita.
Liquidare l’esperimento con una risata sarebbe troppo facile. C’è poco da scherzare, le due coppie americane rappresentano un vasto universo di inappetenti in cerca di stimoli. Protagonisti di pellegrinaggi dai sessuologi, di passaparola tra amiche, di spese nei negozi di intimo e di affannose ricerche di pozioni magiche.
Non tanto il Viagra, che può risolvere problemi di erezione ma non agisce sul desiderio, quanto erbe africane, tipo lo yohimbe, raccomandato per la libido in Riaccendi il desiderio (Sperling & Kupfer) dai due autori, il ginecologo Andrew Goldstein e la psicologa Marianne Brandon, del Sexual wellness center del Maryland. La testimonianza di una paziente è quasi uno spot: “Beviamo ogni sera la tisana, è come se mi andasse in fiamme la vagina e mio marito fa l’amore come se avesse 15 anni in meno”.
Per fortuna anche tra le 40 coppie su 100 che, volendo dar credito a una recente ricerca di Mente & cervello, si astengono, e fra i tanti maschi il cui calo del desiderio (Rapporto 2008 sugli italiani a letto) è triplicato rispetto a 3 anni fa, non tutti si siano arresi alla pace dei sensi. Provocata, secondo una tesi, da stress e iperbombardamento di stimoli erotici.
A fronte degli 800 italiani iscritti al forum della castità Aven (Asexuality visibility and education network), la maggioranza delle coppie in crisi cerca di ritrovare l’appetito. “Le più preoccupate sono le donne, abituate ai loro ‘mal di testa’ ma oggi spiazzate da quelli dei mariti. Sono loro a trascinarli per un consulto implorando la prescrizione del Viagra” racconta Chiara Simonelli, vicepresidente della Federazione europea di sessuologia.
Arrivano dopo averle provate tutte, indossano baby doll, mandano i figli dai nonni per una cenetta a due… Simonelli consiglia “di uscire dall’ansia di dover sedurre. Perché il potere è nelle mani del non desiderante”. Franco Califano, maître à penser del genere con il suo Kalisutra (Castelvecchi), la pensa diversamente: il disinteresse maschile si deve alla rinuncia a gonne e calze autoreggenti a favore dei jeans. “Poggiare la mano su una coscia nuda ha tutt’altro effetto sulla libido che accarezzare una stoffa ruvida”.
Più che il reggicalze (”va bene, purché non diventi un travestimento) la sessuologa Marinella Cozzolino invita a ripristinare l’atmosfera giocosa: “Una donna che accoglie l’uomo a casa lamentandosi per la lavatrice rotta ha un effetto deprimente, così come il marito che le rovescia addosso le frustrazioni da ufficio”. Consiglia quindi “di scappare un giorno dal lavoro e andarsene al mare, o anche di fumarsi di nascosto insieme una sigaretta, interrompendo l’astinenza salutista: da complici”.
È un po’ il metodo di Simona Izzo e Ricky Tognazzi, sposati da 14 anni, insieme da 24: “All’inizio del nostro rapporto tenevo il conto dei nostri incontri sessuali, adesso la passione si è trasformata, lui non mi salta addosso urlando ‘ti voglio’ e io non gli dico certo ’sei il mio Tarzan’” scherza lei. Li stuzzica invece una giornata insieme a leggere, oppure una cena preparata da Tognazzi (”a rendere più afrodisiaca la bruschetta alla bottarga è il fatto che lui la prepari solo per me”).
Complicità cara anche a Michelangelo Tortalla, sessuologo del Progetto Amos, associazione cattolica di volontariato: ai fedeli inappetenti consiglia le cosiddette mansioni, esercizi per recuperare la tenerezza, con carezze sparse.
Per chi preferisce invece andare dritto alla meta non c’è che l’imbarazzo della scelta: dal “dirty talking” (il dirsi porcherie a letto), consigliato da Valeria Marini nel suo nuovo Lezioni intime (Cairo editore), a coadiuvanti come il rabbit pearl, vibratore a forma di coniglietto magnificato in Sex and the city e illustrato da Sesso a test di Silvia Bencivelli (Apha test). Fino al “gioco della prostituta”, con gli euro per la prestazione sul comodino, raccomandato dalla sessuologa spagnola (ed ex escort di lusso) Valerie Tasso nel suo Antimanual del sexo, esaurito in Spagna e in arrivo in Italia a novembre.
C’è chi si spinge oltre, verso i corsi di Bdsm (bondage, disciplina, sadismo e masochismo) organizzati a Roma con kit per esercitarsi a casa. Ha tratto molti vantaggi dal sadomaso la signora che firmandosi “concubina di mio marito” solleva il tono del capitolo “Sesso lesso”, dedicato all’eros matrimoniale, nel libro di Massimo Gramellini Cuori allo specchio (Longanesi): racconta di essere rinata quando il marito le ha regalato un paio di stivaloni alti, reggicalze e manette.
Non sono da scartare, però, le maratone del sesso, esasperazioni americane, puntualizza il sessuologo Emanuele Jannini, di un esperimento messo in atto dieci anni fa dal suo gruppo dell’università dell’Aquila e pubblicato dal New Scientist: “Due rapporti alla settimana scatenano la produzione di testosterone. È un meccanismo psicoendocrino, l’attività stimola il desiderio”.
Strategia antitetica rispetto alla “focalizzazione sensoriale”, adottata dai sessuologi di opposta scuola: sesso vietato per un mese a favore di cenette romantiche e carezze in zone neutre.
Chissà chi ha ragione. Ma forse bisogna prenderla con più filosofia, come la stilista Luisa Beccaria che, sposata da 25 anni con il nobiluomo siciliano Lucio Bonaccorsi, dice “che il desiderio va e viene come un’onda”. Bisogna sedersi sulla spiaggia e aspettare quella giusta.

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