MAFIA: INGROIA, ANCHE TRA BOSS CI SONO OMOSESSUALI.
(Ansa) Ci sono ''boss mafiosi omosessuali, ma si nascondono e non escono allo scoperto''. E' quanto ha affermato il pm di Palermo Antonio Ingroia in un'intervista a 'Klauscondicio', il programma di Klaus Davi in onda su You Tube, sottolineando che questi boss non hanno ancora fatto coming out ''per paura di essere estromessi dall'organizzazione''.
''Se l'essere gay costituisce ancora un tabu' per la societa' italiana - dice Ingroia - figuriamoci in una societa' arcaica come quella mafiosa. Percio' questi boss vivono la loro omosessualita' clandestinamente e con paura perche', se scoperti, rischiano di essere estromessi''. Diverso invece il discorso per i mafiosi americani. ''Nelle nuove generazioni piu' aperte, come la mafia italo-americana - sottolinea ancora il magistrato - c'e' una maggiore tolleranza verso l'omosessualita' e quindi ci sono boss gay piu' palesi''.
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MAFIA: ARCIGAY, BOSS OMOSESSUALI SI DISSOCINO.
(Ansa) Il fatto, rivelato dal magistrato antimafia Antonio Ingroia, che di boss mafiosi e gay ve ne sarebbero in quantita' non stupisce Arcigay, ''anche perche' sarebbe davvero curioso il contrario''. ''Si tratta, e' bene precisarlo - spiega il presidente nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso - di omosessuali nella quasi totalita' dei casi assolutamente 'velati' e attenti a non farsi scoprire, anche perche' oltre ai boss diversi sono gli omosessuali tra i mafiosi con funzioni meno importanti. Il codice d'onore delle varie mafie prevede sanzioni dure, fino all'assassinio per chi viene scoperto omosessuale. Si tratta di una triste realta', inserita dentro un contesto criminale che tiene sotto scacco intere zone del paese. Per questo non possiamo in alcun modo considerarci 'onorati' dal fatto che anche dentro le organizzazioni criminali mafiose esistano omosessuali''.
Arcigay esprime la propria vicinanza e solidarieta' nei confronti della magistratura e delle forze dell'ordine impegnate in prima fila nel contrastare e sconfiggere il ''tumore'' della mafia. ''Come gay consapevoli, che si battono per il riconoscimento dei diritti civili, delle liberta', della legalita' - conclude Mancuso - possiamo solo sperare che questi omosessuali riflettano bene sulla loro condizione personale e decidano di dissociarsi''.
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Ndr. Con questo ennesimo comunicato, inopportuno e non richiesto, è ormai chiaro a tutti che la dirigenza dell'Arcigay necessità di un buon periodo in terapia intensiva. Ha bisogno di cure urgenti... (Aspis)
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