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mercoledì 6 febbraio 2008

Aids, Al via la sperimentazione a Padova e Venezia, acido polilattico ai malati.

Scatta la sperimentazione di 24 mesi tra Padova e Venezia.

(Cristiana Boggian - La Tribuna di Treviso) Sta per partire uno studio di 24 mesi nelle divisioni di Malattie Infettive di Padova e Venezia (nella sede di Mestre), allo scopo di verificare l’efficacia, la durata, la qualità della vita e l’impatto economico, dell’utilizzo dell’acido polilattico sui pazienti affetti da Aids. Ad autorizzare la sperimentazione dell’acido polilattico è stata la Regione Veneto. L’assessore regionale alle politiche sanitarie Francesca Martini: «Alla luce dei risultati che otterremo dallo studio, capiremo se estendere il trattamento a tutti i pazienti veneti. Per ora infatti la sperimentazione coinvolgerà i malati di Venezia e Padova. Ad esclusione di quelli che hanno subito interventi di implantologia facciale, di coloro che hanno abusato di sostanze stupefacenti e alcol, e di chi si sottopone a terapie sistemiche per neoplasie (tumori), terapie steroidee o immunomodulanti».

Non senza una punta d’orgoglio, l’assessore Martini sottolinea che «il Veneto è la prima Regione in Italia ad approvare la sperimentazione dell’acido polilattico».

Finora nella cura dell’infezione da Hiv, è stato adottato il protocollo antiretrovirale, che ha profondamente modificato il decorso dell’infezione, riducendo in modo significativo la mortalità. L’uso di queste terapie ha quindi portato grandi benefici ai malati di Aids, modificandone l’aspettativa di vita. Tuttavia, comportando l’obbligo di assumere farmaci per periodi di tempo sempre più lunghi, ha portato anche inevitabili rischi. E solo di recente sono stati scoperti i pesanti effetti collaterali che sono associati all’uso prolungato dei farmaci antiretrovirali. Tra questi c’è la lipodistrofia, una sindrome che comporta pericolose alterazioni metaboliche.

I dati a disposizione del ministero della Salute, aggiornati al 31 dicembre 2006, rivelano che in Veneto sono stati diagnosticati dalle strutture di assistenza 3.291 casi di Hiv. E solo il 10% di questi non risiede in Veneto. «Il numero dei malati di Aids - fa sapere l’assessorato alle Politiche Sanitarie della Regione - continua ad aumentare. Mentre diminuisce sensibilmente il numero dei decessi. Il Veneto risulta essere la sesta Regione in Italia come numero complessivo di casi segnalati, con una incidenza di 1,1 persone ogni mille abitanti».

L’ultimo studio della Regione conferma che il maggior numero di casi di Aids (ben l’80%), si riscontra in soggetti con età compresa tra i 25 e i 44 anni. Maggiormente colpita la popolazione di sesso maschile. Tra i fattori di rischio si è ridotta notevolmente l’incidenza della tossicodipendenza. E il più importante fattore di rischio è ora il rapporto eterosessuale.

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