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mercoledì 6 febbraio 2008

Roma, "Unisci le differenze" il concorso che divide il Comune di Roma.

Roma si divide sull'omofobia. Il concorso della discordia.

(Italia Oggi) Promosso dall'assessorato alla pari opportunità di Roma, si rivolge ai giovani tra 13 e 25 anni. È il concorso contro l'omofobia che nel Lazio è diventato un caso politico. Un concorso di idee per i giovani sull'identità sessuale dal titolo: «Unisci le differenze». Sottotitolo: «Etero, gay, lesbiche, bisessuali e trans: una città senza pregiudizi. Sì alle diversità. No alle discriminazioni». Obiettivo: superare stereotipi legati all'omosessualità e all'identità di genere tra i giovani dai 13 ai 25 anni. Il rischio però è alimentare le discriminazioni e generare confusione tra gli adolescenti nella visione della sessualità. Almeno a sentire le critiche piovute in questi giorni sul sindaco capitolino, Walter Veltroni, e l'assessore alle pari opportunità, Cecilia D'Elia, promotrice del concorso. Il gruppo consigliare di Alleanza nazionale, infatti, il 12 gennaio ha presentato un'interrogazione (primo firmatario Fabrizio Ghera) per annullare il bando e sostituirlo con uno nuovo «che stimoli una completa conoscenza dei pericoli sessuali che gravano sugli adolescenti, come la pedofilia, gli abusi sessuali e le malattie sessuali». Presentato il 21 dicembre in collaborazione con i rappresentanti delle associazioni Glbt, «il progetto», spiega D'Elia, «spinge i ragazzi a utilizzare le nuove tecnologie per testimoniare le esperienze di convivenza positiva fra tutte le diversità». Il bullismo omofobo, che riguarda «il 30% delle 15 mila telefonate alla nostra help line», sottolinea Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma. Dato confermato dal Codici secondo cui il 60% delle segnalazioni al proprio osservatorio sul bullismo riguardano le diversità. «È assurdo che An si stupisca», spiega Marrazzo, «da 15 anni esiste un protocollo d'intesa, sempre confermato, tra noi e il ministero per corsi di formazione nelle scuole». An però attacca sull'inopportunità di coinvolgere ragazzi dai 13 anni e rincara la dose. «L'iniziativa è una vera e propria deriva laicista», denuncia Ghera. Interviene anche il Moige, il movimento genitori. «Sarebbe necessario», commenta Bruno Iadaresta, «un maggior ascolto dei genitori nel progettare iniziative come questa. Il bullismo omofobico è una parte delle nuove forme di bullismo».
Info: www.comune.roma.it

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