Per questo la stessa Accademia ha pensato bene di offrire qualche consiglio salva spesa e salva menu.“Per prima cosa basterebbe attingere all’enorme bacino di ricette umili della tradizione evitando ciò che è moda e standardizzazione” spiega Giuseppe Dell’Osso, presidente dell’Accademia. “Se per la cena della vigilia tutti comprano spigole, orate, scampi e gamberoni imperiali, non ci vuole molto a capire che il loro prezzo salirà alle stelle, magari a scapito della qualità”. Eppure anche stoccafisso e acciughe sono pesci tipici della stagione e della tradizione. “In più, sono stati di recente riscoperti dai grandi chef e non hanno nulla da invidiare ai pesci nobili e costosi che, per altro, non hanno niente a vedere con la tradizione italiana, come salmone, astici e aragoste”.
Ecco perché si può fare un figurone anche spendendo poco. Una famiglia di 6 persone può cavarsela, per esempio, con poco più di 65 euro per la cena della vigilia e meno di 100 per il cenone di Capodanno. L’Accademia ha messo quindi online una serie di ricette che permettono di conciliare il rispetto della tradizione e la necessità di contenere le spese.
Gli spaghetti con molliche di pane e acciughe, per esempio, sono un classico omaggio alla migliore cucina molisana della Vigilia, lo stoccafisso con patate di quella pisana e il fritto vegetale di quella emiliana. Se si aggiungono la romana pasta con i ceci, le patate al forno, la tipica “insalata di rinforzo” napoletana, un pandoro, un vino bianco Igt e uno spumante, si mette su un menu da 12 euro a persona.
Per il cenone di Capodanno, invece, accanto ai capisaldi della tradizione, come l’anguilla marinata, i tortellini in brodo e il cappone, si possono proporre la lasagna vegetale, i classici cotechino e lenticchie, i crostini di fegatini, un vino, uno spumante e un panettone. Totale della spesa? Solo 17 euro a persona. E il menu è tutt’altro che povero.
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