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martedì 11 dicembre 2007

Ambra: La costruzione di un amore è l'aria in mezzo.

L'attrice a gennaio sul grande schermo con 'Bianco e nero'.

(Apcom) - Dopo l'esordio sul grande schermo con 'Saturno contro' di Ferzan Ozpetek, Ambra Angiolini torna al cinema diretta da Cristina Comencini nel film 'Bianco e nero', in programmazione dall'11 gennaio. "Interpreto Elena, una donna sciatta, rigida, priva di ironia. Un personaggio così lontano da me, - ha dichiarato - che ho fatto fatica a entrare nei suoi vestiti. Lei e suo marito sono l'equivalente di una Coca-Cola sgasata".

Per lei, che è la compagna del cantante Francesco Renga dal quale ha avuto due figli, Jolanda e Leonardo, la costruzione di un amore "non è una casa, non sono i figli". "È qualcosa di molto meno rassicurante: il non voler sapere più di tanto, le distanze che, per noi che viviamo a Brescia, sono più facili da mantenere, - spiega dalle pagine del settimanale 'Vanity Fair', in edicola domani - perché ogni volta che vai via devi 'staccare' da casa, almeno per due giorni. Insomma, l'aria in mezzo".

Ambra considera il tradimento accettabile "se fatto con eleganza". "Ovvero: devi saper gestire la situazione, sforzarti di non farmene accorgere. A queste condizioni, ci può stare in una storia lunga, fatta di fasi diverse: la cecità, all'inizio, poi la convivenza, il periodo 'non ti sopporto'. In passato - continua la Angiolini - ho buttato via giornate a cercare indizi, una roba alla Csi. Poi, mi sono detta: 'Ma quanto tempo sto sprecando?'".

"La fatica in un rapporto - osserva ancora - è legata per lo più alla quotidianità. Un giorno ti svegli stanco, o di umore storto, e ti pesa il fatto che le tue giornate comincino e finiscano sempre allo stesso modo. Altre volte, le crisi sono nate dalle sue evasioni". Di testa, invece, quelle del compagno. "Spesso Francesco è seduto lì, ma non c'è. È il tipo che se gli dici: 'Senti, ti devo parlare', si mette il giubbotto e va via. Ho imparato ad accettarlo: se comunicare con lui - dice - significa rincorrerlo mentre si arriccia i capelli, pensa e guarda l'infinito, va bene così".

La maternità ha segnato un cambiamento notevole nella sua vita. "All'inizio è stato drammatico: era qualcosa che non potevo controllare, mentre io avrei voluto guardare dentro le mie budella. Poi, per la prima volta, ho sentito che la testa andava in vacanza, e che iniziavo a vivere con leggerezza".

La Angiolini è considerata un'icona gay. "Me ne sono accorta fin dall'inizio di 'Non è la Rai': i miei fan club, in pratica, erano succursali di Muccassassina (storico locale gay di Roma, ndr). Qualche anno dopo, cominciai a fare volontariato al circolo Mario Mieli di Roma. Ho conosciuto storie terribili: ragazzini cacciati di casa solo perché omosessuali". E una storia con una donna? "Non ho mai escluso la possibilità, ma un coinvolgimento chimico con una donna non l'ho mai provato. Eppure i complimenti più espliciti - chiude - li ho ricevuti proprio da loro. Ce ne sono state alcune che, per me, avrebbero fatto follie".

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