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martedì 11 dicembre 2007

Binetti, un affare prevedibile.

(Emanuele Macaluso - Il Riformista) Spero che nessuno nel Partito democratico sia così stupido da chiedere l’espulsione di Paola Binetti la quale ha votato contro la fiducia al governo che aveva accettato un emendamento al pacchetto sicurezza, che richiama il trattato dell’Ue di Amsterdam contro le discriminazioni «fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali». La Binetti, in un’intervista al “Riformista”, aveva già detto che su questi temi, nel Pd, «se non c’è unanimità non si vota». Su queste stesse colonne misi in evidenza quell’affermazione ma nessuno del Pd, dico nessuno, replicò.

Oggi la Binetti fa valere quell’assunto. E forse su questa base il ministro Fioroni ha detto al “Corriere” che quell’emendamento «va senz’altro rimosso». E il vicepresidente del Consiglio Rutelli ieri su “Repubblica” ci ha fatto sapere che «il governo si è impegnato a cancellarlo». Anna Finocchiaro ha dichiarato che questo sarebbe un atto «mortificante». Non è difficile capire dove si va a parare. Prodi dirà che la questione sarà riproposta in un testo legislativo appropriato. E questo impegno cancellerà la mortificazione. E con le mortificazioni il tutto.

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