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martedì 11 dicembre 2007

Taranto: benvenuti nella multinazionale del sesso.

(Giovanni Di Meo - Taranto Sera) L’annuncio era già tutto un programma. Quel “novità giapponese ti aspetta” che ammiccava, con tanto di numero telefonico, sulle ultime pagine di un quotidiano locale aveva già solleticato la fantasia di parecchi tarantini. Eccola, la nuova frontiera del sesso dalle parti di casa nostra. E dopo le nigeriane e le brasiliane la nuova passione dei maschi ionici viene dal Lontano Oriente. Non dal Giappone però, come prometteva l’annuncio farlocco, ma dalla Cina. Il grande esportatore di autentici falsi e di made in Italy in realtà made in China ora esporta anche avvenenti ragazze dagli occhi a mandorla e dal fascino misterioso. Scriccioli come “Angela”, la giovanissima squillo scoperta la scorsa settimana dagli agenti della Polizia mentre aspettava clienti in un anonimo appartamento di via Lombardia. Anche in questa occasione, come già successo in via Cesare Battisti, a smantellare l’ennesima casa del piacere sono stati i poliziotti di quartiere, insospettiti dall’andirivieni tutto al maschile in quella che, all’apparenza, era una comunissima palazzina uguale alle altre. In questo caso però i poliziotti non si sono trovati di fronte delle imponenti ragazzone brasiliane, ma una minuta simil-geisha dalla pelle diafana, tanto piccolina di statura quanto ricca di fascino. La ragazza, hanno poi verificato gli investigatori, era anche inottemperante all’ordine del Questore di Prato di abbandonare il territorio nazionale. E per questo dalla casa d’appuntamenti è passata nella casa circondariale di largo Magli. Il dato, comunque, è interessante. Perchè è a Prato che c’è la più grande Chinatown italiana, con molti onesti immigrati ed immigrate che lavorano nelle tante industrie tessili della zona. E l’ipotesi, allora, è che tra chi sbarca in Toscana alla ricerca di un lavoro vi siano anche giovani donne poi dirottate nel giro del business della prostituzione nel nostro Paese. La “filiale tarantina” era gestita da altre due donne, anch’esse cinesi, assieme ad un uomo marocchino, fermati dalla polizia di Taranto mentre erano in procinto di lasciare la città. I tre infatti risiedono a Roma, come un altro giovane cinese risultato proprietario dell’appartamento, al cui interno sono stati trovati anche i sei cellulari utilizzati dai clienti per contattare le bellissime dagli occhi a mandorla, un numero esorbitante di preservativi e 4mila euro in contanti. Tutto ovviamente sequestrato. La scoperta fatta dai poliziotti di quartiere, come detto, fa nuova luce dal mercato del sesso nella nostra città. Mercato ricco: più che eloquente, in questo senso, è proprio l’aumento di case d’appuntamento travestite da “civili abitazioni” poi smascherate dalle forze dell’ordine. E mercato in evoluzione, capace di diversificare l’offerta per venire incontro all’aumento della domanda. La celebre Circummarpiccolo e la strada Statale 100 restano il regno delle nigeriane. E’ lì che hanno messo bandiera le veneri di colore che in Puglia arrivano dall’Africa sub sahariana, dalla Nigeria ma più in generale da diversi paese occidentali del Continente Nero. Molte di loro si stabiliscono nel barese, soprattutto nell’area di Gioia del Colle, per poi fare le pendolari con il tarantino, lavorando in “cooperativa”. Il centro cittadino, invece, vede il predominio delle brasiliane. Frequentatissima era la casa di via Battisti, meta di un autentico pellegrinaggio soprattutto da parte di clienti facoltosi e pronti a spendere un po’ di più per qualche extra ad alto tasso erotico. Il ricambio di carne umana, sul fronte latinoamericano, è continuo. Perchè le centrali operative spesso sono a Roma: è lì, dal centro, che vengono smerciate le ragazze che poi arrivano anche a Taranto. Quella delle prostitute che vengono dall’Asia, invece, è fenomeno nuovo e per molti versi ancora da decodificare. Misterioso, come l’alone che circonda molte volte gli affari dei cinesi che fanno fortuna in Italia. E come gli occhi di quelle piccole bellezze orientali che hanno conquistato i tarantini.

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