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domenica 4 novembre 2007

Recensione: "I Viaggi di Nina", seconda serie, prima puntata.

(Blog lesbiketto) Vedete cosa succede a non vivere più in Italia? Ci si perde la nuova serie de "I viaggi di Nina". Fortunatamente però le mie commentatrici hanno pensato bene di avvisarmi che era ricominciato e passarmi le puntate in formato digitale, e quindi la vostra Lesbiketta Madre è qui a recensire la prima puntata (dovevano essere le prime due, ma la recensione di una è già troppo lunga, due sarebbero indigeste!).


Innanzitutto comincio col dire che questa serie finora mi sta piacendo più della precedente. Forse perché i temi trattati sono più seri (una puntata interamente dedicata a mamme e inseminazione piuttosto che pochi minuti all'interno di una puntata come l'anno scorso), forse perché finalmente me lo posso vedere da convivente con la mia ragazza piuttosto che da "io a casa mia, tu a casa tua, ce lo guardiamo in contemporanea e lo commentiamo in chat".

La prima puntata di questa nuova serie comincia subito su toni forti. Nina incontra una donna torinese di nome Monica che critica aspramente la comunità gay, e io e Nerw ci spacchiamo un po' nel nostro giudizio. A me Monica piace, perché alcune delle cose che dice secondo me sono molto vere. Sembriamo avere un'allergia comune ad alcuni aspetti del mondo omosessuale come esempio (cito testualmente) "le due che si mettono insieme e sono ex della stessa ex". Anche io le situazioni di questo genere le trovo abbastanza squallide, e quindi non le comprendo né le approvo.
La mia ragazza dà contro a Monica, la quale dice che se non si è capaci di stare in una relazione di coppia duratura non vale la pena di chiedere diritti, ribattendo "ma perché, tutti gli etero quando si mettono insieme a qualcuno ci si mettono per sempre?"
Questo è vero, però io leggo le parole di Monica in un altro modo, ovvero che tutti quei gay che pensano solo a divertirsi (e ce ne sono, quindi non rimproveratemi che è un luogo comune) non si interessano a invocare diritti perché comunque non ne usufruirebbero. E' sempre la solita storia dell'"a me non interessa, quindi non vedo perché dovrei combattere per qualcosa che vuoi tu".

Nina si chiede "c'è del vero in quello che dice?" Direi proprio di sì visto che la successiva lesbica che invita Nina fa parte di un gruppo di amiche che sono tutte ex tra di loro.
All'interno di questo gruppo si sofferma su una certa Barbara, perché ha un figlio e Nina vuole saperne di più sul loro rapporto. Barbara personifica un po' il luogo comune dell'omosessuale che non riesce ad avere una relazione duratura, e quindi io e la mia metà siamo concordi nello storcere il naso. Sappiamo che molte lettrici condivideranno il nostro punto di vista, ma quando si dice "dopo un po' mi stanco di una persona" significa che semplicemente non si è innamorati di quella persona. Quindi si sta con qualcuno tanto per starci, non perché lo si ama, e il fatto stesso di trovarsi in una relazione perde interamente di significato. Il fatto che Nina cerchi di metterci una pezza, dicendo che succede anche a tanti etero di essere incapaci di legarsi, non risolve comunque che non è di questo tipo di modelli che abbiamo bisogno.

Successivamente Nina incontra Sara, una romana di quelle chiacchierone inarrestabili con una predilezione per il verbo "convogliare", che usa ogni 3x2. Eccoci di nuovo a una situazione di ex che escono con le ex - erano 4 amiche, 2 coppie, Sara ha tradito la fidanzata con una delle altre due - è colpa sua se si sono lasciate, insomma, quindi potrebbe anche essere meno affranta quando dice che la relazione è finita! Qua la mia metà si scalda e lancia improperi al televisore e mi fa ammazzare dalle risate.
Sara dice: "perché mi vivo le cose e sono contenta di vivermi le cose."
Nerw le risponde: "e mo' sei sola!"
Sara spiega che tutta la comunità ha cambiato atteggiamento nei suoi confronti "sembra che era un problema di tutti" - eh beh, non puoi mica tradire e aspettare che la cosa non abbia conseguenze! Rimango un po' allibita davanti a questa pretesa di non essere giudicata - hai voluto tradire, ok, e ci stai raccontando con quanto piacere lo hai fatto - quindi poi ti becchi le conseguenze, c'è poco da fare.

L'apice della puntata è la visita di Nina ad Agata e Angela, a Siracusa. Non possiamo che inchinarci all'impegno politico di queste due donne, che sono una coppia da 25 anni, e al messaggio positivo che danno a tutti. L'unica cosa che mi fa alzare gli occhi al cielo è una breve intervista con il presidente della provincia di Siracusa, per il quale Agata lavora, classico uomo che si sforza di parlare politichese, finendo quindi per dire una marea di banalità senza alcun significato. Una delle cose che più odio al mondo sono le persone che si concentrano talmente tanto sulla forma di ciò che dicono, che si dimenticano completamente che dovrebbero metterci anche dei contenuti!!
Agata e Angela oltre che unitissime sono pure simpatiche e sono il tipo di coppia che ti fa sorridere perché sai che dietro a tutti gli scherzi bonari c'è una base solidissima che le ha fatte rimanere insieme tutto questo tempo. Per tutta la visione tremo aspettandomi che dicano qualcosa che me le faccia cadere di grazia, tipo che sono una coppia aperta, e invece NO! Arrivano fino in fondo al loro discorso con coerenza e convinzione, e io finisco a pensare che questa è proprio una coppia lesbica che vorrei conoscere.

Segue un ritorno da Sara, la quale flirta senza alcuna vergogna con Nina tutto il tempo (non che Nina faccia commenti al riguardo, ma bisognerebbe avere i paraocchi per non accorgersene). Alla fine Sara organizza un barbecue al quale è presente anche la ex tradita che se n'esce con una perla: "se Sara scodinzola parecchio torno", il che mi fa pensare che in realtà abbia già deciso di tornare, quindi potrebbe pure smetterla di fare la preziosa! Vabbè, peggio per lei...

Una menzione veloce va ad Anna, Gabriella e Bhavana, che si erano già viste nella prima serie - questa Anna era stata una delle mie preferite in quelle puntate e si riconferma tale. Il fratello le ha detto che non capiva per quale motivo Anna avesse deciso di sbandierare in televisione la propria omosessualità su "I Viaggi di Nina" e lei gli ha risposto che non aveva idea di quante persone vivevano così male la loro omosessualità da farsi del male, e che era ora di iniziare a lanciare un segnale. Vi lascio con le sue sagge parole dette con irresistibile accento toscano: "io credo che sia giusto cominciare a far sapere al mondo che si esiste, che non si esiste sotto forme così brutte, perverse... e cominciare a dire 'oh bellina vieni fòri anche te, comincia a dirlo! più siamo...'"

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