(Eleonora Gitto - èCostiera online) L'area dell'Idroscalo di Ostia, luogo che la morte di Pier Paolo Pasolini ha reso tristemente famosa, diventerà presto un Parco Letterario. Il parco porterà il suo nome. Il progetto arriva a circa 37 anni dall'efferato delitto e nasce da un intesa tra Provincia di Roma, Fondazione Ippolito Nievo, in collaborazione con il Centro Habitat Mediterraneo.
Di questo si è parlato il 2 novembre, giorno dell'anniversario della morte dello scrittore, nella piccola area dell'idroscalo di Ostia a lui dedicata, davanti alla stele che l'artista Mario Rosati ha fatto per ricordare il luogo dove si è consumata una delle più brutte pagine della nostra storia.
Pochi i presenti che si aggiravano fra il percorso letterario, realizzato dallo stesso scultore.
Parole scelte con cura e incise su pietra, che continuano a raccontare di un itinerario poetico, complesso, ricco di tensioni e suggestioni.
Ripulita la piccola area intorno alla stele di travertino. Messa a lucido per l'occasione. Tutto intorno erbacce. Sullo sfondo un degrado tangibile.
Qui la discarica a cielo aperto che c'era prima è diventata un' oasi naturalistica di grande richiamo per gli appassionati di natura, e in particolare di birdwatching. Molto si deve all’attività dei volontari e alla LIPU che cinque anni fa ha organizzato il Centro Habitat Mediterraneo , che consiste nella ricostruzione di una zona umida, a partire da un lago di 11 ettari, lo stesso lago che era esistito fino a fine Ottocento, quando fu prosciugato dalle bonifiche".- Racconta Giancarlo Polinori, coordinatore della Lipu Lazio - In quella che è ritenuta, non a torto, la zona più degradata del litorale romano, i volontari hanno censito negli ultimi tre anni 200 specie di uccelli, tra i quali specie rare come l’airone rosso (l’unica coppia di tutta la Provincia nidifica qui da tre anni), la moretta tabaccata (una delle anatre più minacciate d’Europa), il tarabusino e il tuffetto”.
Conclude Polinori. Fa da sfondo alla silenziosa commemorazione una specie di baraccopoli.Case decadenti, con mura rotte. Si vedono scheletri di ferro in lontananza. Sono ciò che rimane dei bilancioni. E rifiuti.
Tanti rifiuti. Discariche di inerti, pezzi di lavatrici, reti arrugginite e pitbull. Pitbull che vengono saziati con carne cruda prelevata da un cofano aperto e maleodorante.
Stridenti le immagini: volgi lo sguardo all'infinito e godi del mare, del colore del cielo autunnale, della vela che scorgi in fondo, come messa all'uopo per la posa.
Ruoti la testa di 180 gradi ed è l'abbandono totale. Se scali la montagna di rifiuti e di materiali di risulta che ti divide dal mare, vedi tutto l'idroscalo.
Una vasta aria colma di sterpi tanto da scorgere a malapena la Tor San Michele, la torre di scuola michelangiolesca, edificata nel 1567 a guardia della foce del Tevere, di inestimabile valore storico e artistico.
"Ero amico di Pasolini. – dice lo scultore Mario Rosati - Giocavamo insieme a pallone,quando ancora non era “Pasolini”. Quando è diventato famoso non si è scordato di noi. Qui tornava sempre. Mi voleva nel cast del film l' “Accattone”, ma sono dovuto partire e al posto mio è andato un altro... Spero che che questo parco letterario veda presto la luce...”
Lo speriamo tutti. Pasolini, poeta scrittore, pittore, autore, saggista. Pasolini comunista espulso dal partito, cattolico non accettato dalla chiesa, omosessuale non accettato dai perbenisti. Pasolini dissacratore, provocatore, polemista. Pasolini che “sa” e “potrebbe” dire.
Pier Paolo Pasolini: oggi si pensa di ridare dignità all'idroscalo di Ostia, atavicamente, degradato e abbandonato e per un ironico scherzo del destino, questo avviene grazie alla morte di quest' uomo ritenuto "scomodo" e, dai più, "volutamente", dimenticato.
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