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domenica 4 novembre 2007

Napoli: Qualcosa è cambiato. Intervista all'Assessore Valeria Valente.

(Napoli gaypress) A Napoli nell’ultimo anno qualcosa è cambiato, per citare un celebre film a tema, forse per le grandi manifestazioni di piazza di settembre, forse per il clima di cambiamento che si respira più in generale in politica. Dal sindaco Rosa Jervolino, che ha incontrato le associazioni che lavorano per la comunità lgbt napoletana, l’onda grossa dei diritti lgbt partita dal consiglio comunale, sta incontrando tutta la giunta di centro sinistra, e pur battendo contro qualche brutto scoglio, sta smuovendo animi che su questi temi sono stati per troppi anni addormentati. Sensibili e vicini alla comunità lgbt gli assessori più giovani, da Valeria Valente (PD) a Giulio Riccio (PRC), insieme a Dolores Madaro.

Valeria Valente, 31 anni, single, originaria di Casalnuovo, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Napoli (nella foto insieme a Leonardo Impegno alla giornata mondiale contro l’omofobia organizzata da Arcigay nel 2005 a piazza Bellini). La Valente, che ha lanciato il mese scorso un Tavolo di concertazione con le associazioni glbt sul territorio, commenta in questa intervista la futura adesione della città di Napoli alla “Rete delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere“.

Assessore Valente, cosa dobbiamo aspettarci dall’adesione della Città di Napoli al READY ?

Un impegno dell’amministrazione sui temi lgbt più incisivo e costante, e non saltuario e frammentato. Crediamo che i diritti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali, devono entrare a far parte del patrimonio dei diritti che vogliamo difendere, e per certi versi conquistare.

Stiamo lavorando per avere più attenzione su questi temi e per costruire maggiore sinergia con le associazioni che da diversi anni lavorano su questo terreno, vogliamo mettere delle proposte in campo, che costruiscano la cultura della differenza e della dignità di questa differenza. Ciascun cittadino gay o cittadina lesbica o transessuale ha una sua storia ed una sua dignità, e queste vanno rispettate.

In coerenza con una storia di grande rispetto delle differenze e dei valori delle differenze, Napoli deve rinnovare la sua tradizione ed essere una città accogliente ed ospitale verso tutte le diversità, anche quando attengono alla sfera individuale e sessuale.

Entra già nella seconda domanda. Napoli può ritenersi una città particolare quanto a violenza e discriminazione ?

Napoli è una città di mare che porta nella sua storia forti fenomeni di emigrazione ed anche di immigrazione. La nostra è una città stratificata perché dominata nel tempo da tanti popoli, per questo è abituata al confronto tra culture diverse. Di queste diversità ne ha sempre fatto un valore ed un motivo di arricchimento e di crescita.

Questa ulteriore differenza, che attiene alla sfera sessuale, deve essere considerata una differenza positiva, che arricchisce la città, e mai motivo di discriminazione che andrebbe aggiungersi al clima di violenza che purtroppo sta maturando in tutte le città metropolitane d’Italia.

Lei è l’assessore più giovane della giunta. Ciò nonostante ha partecipato come consigliere comunale, e come coordinatrice provinciale Donne DS, ad una campagna per l’istituzione del registro delle unioni civili promossa negli anni scorsi. Cosa pensa dell’istituzione di un registro delle Unioni Civili a Napoli ?

Premetto che non sono contraria al registro, la mia opinione è che tu puoi costituire il registro ma non serve a molto se non c’è una normativa nazionale che riconosce delle conseguenze, cioè dei diritti che si possono acquisire e quindi riconoscere per legge. Solo in questo senso va sostenuta la creazione di un registro delle unioni civili: a valle di un ragionamento normativo e legislativo che permette di riconoscere diritti alle persone che si iscivono a questi registri.

Quanto è d’accordo Valeria Valente ad una legge nazionale che equipari le coppie omosessuali a quelle eterosessuali ?

Come cittadino sono totalmente d’accordo ad una legge del genere.

Come assessore le dirò che è necessario trovare delle soluzioni che siano adatte al contesto e trovino ampio consenso. Queste sono battaglie culturali che vanno promosse nel tempo e per le quali dobbiamo piano piano costruire il consenso.

Quindi potremmo anche aspettarci, come passettino da fare, il riconoscimento del “certificato anagrafico di famiglia affettiva” ?

Certo.

Cambiamo argomento. A Firenze ed in Toscana è scoppiata una polemica sul manifesto del neonato con la fascetta “omosessuale”, e qualcuno ha criticato l’amministrazione regionale. Quale è la sua opinione in merito ?

Non posso esprimermi molto su questo perché non conosco il contesto nel quale è scoppiata la polemica. Al forum di Firenze però ho ascoltato tutte le organizzazioni che hanno contribuito a questa campagna. Voglio dire che io ho grande rispetto e sono molto attenta ad ascoltare chi su questi temi si cimenta ed ha esperienza, forse noi come amministratori arriviamo un minuto dopo.

Ho apprezzato una cosa a Firenze, che le associazioni comprendevano le ragioni dell’amminsitrazione e riconoscevano il valore del lavoro che è stato comunque meso in campo dall’ amministrazione. Questa intesa sminuisce molto le polemiche che sono state fatte.

In Campania siamo un po’ indietro nel rapporto tra amministrazione ed associazioni lgbt.

Si ed è necessario recuperare.

Ha amici gay o amiche lesbiche ?

Certo che ho amici gay ed amiche lesbiche. Il mio migliore amico è gay. Ora non ci vediamo molto ma con lui sono andata particolarmente d’accordo. Era il mio amico del cuore.

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