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domenica 4 novembre 2007

Parisi: «Il Pd non sia la destra della sinistra».

(L'Unità) Il Pd non può diventare «la destra della sinistra», la tutela della legalità deve essere accompagnata da un'altrettanto ferma attenzione alla solidarietà e così come è stato rapidamente individuato l'omicida di Giovanna Reggiani, è necessario trovare i responsabili del pestaggio avvenuto a Roma ai danni di un gruppo di romeni.

Lo ha detto il ministro della Difesa Arturo Parisi, parlando oggi ad una iniziativa in Sardegna. «Il Partito democratico che vogliamo non ha una linea il lunedì e un'altra il martedì, non è un giorno per la legalità e un altro per la solidarietà. È per questo motivo che non riesco ad arrendermi alla idea che il Pd, abbandonando l'ispirazione ulivista, si trasformi nella destra della sinistra, riservando a sè la rappresentanza della legalità, e lasciando alla sinistra quella della solidarietà. No! Noi siamo il partito che svolge il valore della solidarietà nel quadro della legalità, il lunedì come il martedì».

Spiega Parisi: «Mentre si fanno carico di governare con rigore e tempestività l'esplosione dei fenomeni criminali prodotti dalla disordinata immigrazione e chiedono il rispetto pronto e rigoroso della legge da parte dei nuovi arrivati, i Democratici non possono accettare che alcuni vigliacchi approfittino dell'allarme sociale per sfogare la propria vigliaccheria su persone innocenti. Nessuno può impartire lezioni che dimostra di non aver mai appreso». «Conosco Romano Prodi e Giuliano Amato - conclude il ministro della Difesa - e sono perciò sicuro che così come il responsabile dell'omicidio Reggiani è stato immediatamente individuato e arrestato, con la stessa celerità saranno individuati e arrestati i responsabili del pestaggio. Da questo punto di vista - ha concluso Parisi tra gli applausi della assemblea - non possiamo che fare nostre le parole che pur nel momento più acuto del dolore ha pronunciato il capitano di Vascello Giovanni Gumiero quando ci ha detto che "sappiamo e dobbiamo distinguere le persone, un rom da un rom, un romeno da un romeno, un italiano da un altro italiano"».

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