(La Repubblica) E' morto nella notte nella sua abitazione di Frattocchie, ai Castelli romani, il giornalista e scrittore Massimo Consoli, tra i fondatori del movimento gay italiano. Romano, 61 anni, è stato da sempre impegnato nella battaglia per i diritti civili delle persone e delle coppie omosessuali. A dare notizia della sua morte, giunta dopo una lunga malattia, sono state le organizzazioni della comunità omosessuale e glbt (gay, lesbico, bisessuale, transgender) romana.
Protagonista della maggiori battaglie condotte dal movimento gay in Italia, nell'autobiografia Andata e ritorno Consoli racconta quelli che sono stati i più grandi desideri della sua vita: la legittimazione del proprio archivio internazionale di storia e pubblicistica gay da parte dello Stato italiano e l'adozione del giovane poco più che ventenne Lorenzo: obiettivi centrati entrambi.
Amico di artisti e letterati come Dario Bellezza, Pier Paolo Pasolini, Sandro Penna, Alberto Moravia e Mario Mieli, fu definito "papa degli omosessuali" dall'antropologo francese Alain Danielou. Autore di una quarantina di volumi (Homocaust, Ecce Homo, Affetti speciali i più famosi), nel corso della sua pluridecennale attività ha riscoperto o valorizzato, attraverso traduzioni e studi, personaggi poi definiti "padri fondatori" del movimento di liberazione omosessuale e raccolto un archivio internazionale sull'omosessualità, oggi custodito presso l'Archivio di Stato italiano a Roma.
Fiero della sua romanità, era nato il 12 dicembre 1945 e ha vissuto a lungo nel quartiere romano di Monteverde, con lo stesso affetto si era legato alla sua residenza di Frattocchie, nel Comune di Marino dove ha abitato fino alla fine e dove, negli ultimi anni, ha vissuto le gioie più grandi della propria vita: l'adozione del giovane Lorenzo, al quale ha dato il cognome, e la nascita dei due nipotini, figli di Lorenzo e Milika.
"La morte di Massimo Consoli - dichiara il sindaco di Marino, Adriano Palozzi - è una perdita grave per l'intera città di Marino. Conosciuto e amato per il suo forte impegno sociale, Massimo non si è mai sottratto dal dialogare con tutti, soprattutto nella comunità di Frattocchie dove risiedeva da oltre vent'anni. Restano, inoltre, come esempio e testimonianza di una vita luminosa le amicizie e le collaborazioni di Consoli in ambito letterario, in particolar modo quella col suo storico sodale Dario Bellezza. E' merito di Massimo se la nostra città è stata la prima in Italia ad avere una via, nella circoscrizione di Frattocchie, intitolata alla memoria del grande poeta romano erede di Pasolini".Sphere: Related Content
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