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venerdì 26 ottobre 2007

Finanziaria: Via l’emendamento sull’8 per mille, scontro in Aula.

L’emendamento dei socialisti sull’8 per mille presentato dalla Costituente socialista è stato dichiarato inammissibile su segnalazione del senatore Giuseppe Vegas di Forza Italia perché va a toccare un trattato internazionale: il concordato tra Italia e Stato Vaticano. D’accordo il presidente dell’assemblea di turno, Roberto Calderoli, ma anche il governo e il presidente della commissione Bilancio Enrico Morando che riconosce il suo come un “errore in commissione nella valutazione delle inammissibilità”. Nel testo, che vede come primo firmatario Roberto Barbieri, si legge che “in caso di scelte non espresse dai contribuenti, le relative risorse sono destinate a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione sociale”.

Ma Barbieri e Angius sono convinti che, oggi, il 90% delle scelte inespresse vada alla Chiesa Cattolica.
“La norma è di rispetto elementare per il cittadino e nella impossibilità di discuterne vedo lesa la mia libertà di contribuente”, ha detto in Aula Gavino Angius. L’ex Ds si è rivolto quindi ai colleghi: “Siete tutti sotto l’invadenza della Chiesa cattolica” ha scandito, minacciando di valutare “come proseguire le votazioni sul decreto”. E se il Prc ha attaccato subito Calderoli reo “di aver deciso per l’inammissibilità”, Barbieri ha parlato di pretesto “in malafede”. Mentre la presidente dei senatori dell’Ulivo Anna Finocchiaro ha ricordato che “il Parlamento è laico, tutti sono liberi di parlare, ma le decisioni si prendono a maggioranza”. “L’emendamento sull’8 per 1000 svela il pensiero della Sinistra sulla Chiesa”, ha tuonato Alfredo Mantovano di AN.

Ma il senatore del Partito Socialista, Accursio Montalbano la vede diversamente e difende un emendamento che “lungi da volerne abrogare l’istituto, intendeva definire una normativa più chiara sulla libertà di scelta del contribuente.” “Maggioranza e governo hanno avuto paura del voto e si sono rifugiati in un improbabile inammissibilità”, ha lamentato, “sono tempi in cui i principi di laicità e di buon senso non trovano udienza soprattutto dalle parti del Partito Democratico”. Mentre i senatori dell’Ulivo Benedetto Adragna, Emanuela Baio, Paola Binetti, Luigi Bobba, Egidio Banti, Luigi Lusi, Nino Papania, Lorenzo Ria e Giannicola Sinfisi provano a buttare l’acqua sul fuoco. “Il tono espresso oggi da alcuni colleghi nel corso del dibattito che si è svolto al Senato ha rivelato gravi e ingiustificati attacchi alla Chiesa cattolica, soprattutto quando la Chiesa è oggetto di gratuita e immotivata aggressività verbale”. “La laicità di alcuni colleghi di estrema sinistra è frutto di un anticlericalismo vetusto e superato. Noi – hanno chiarito- lavoriamo per creare una serena convivenza tra culture diverse nello stesso schieramento”.

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