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venerdì 26 ottobre 2007

Obama va in tour col predicatore nero antigay.

(Christian Rocca) New York. Barack Obama è il candidato che fa sognare la sinistra americana ed europea. Nero, giovane, elegante, sguardo kennediano e una storia personale che è da manuale del multiculturalismo, del progressismo e del buonismo politicamente corretto, tanto da essere il candidato alla Casa Bianca preferito da Walter Veltroni. Barack Obama, però, è anche altro. Il senatore dell’Illinois, infatti, corteggia i voti degli evangelici, quella corposa fetta di elettorato religioso americano che sui grandi giornali liberal di qua e di là dell’Atlantico viene descritta come un gruppo di fanatici fondamentalisti di destra. Obama è convinto che i politici democratici sbaglino ad aver paura di parlare di fede e di temi religiosi e spera di cambiare l’atteggiamento della sinistra liberal in modo da conquistare la vasta comunità evangelica afroamericana degli stati del sud.

Il suo nobile tentativo di superare la battaglia culturale tra laici e religiosi è stato più che altro sopportato, in alcuni casi anche lodato, dai settori più liberal dell’intellighenzia di sinistra americana, ma in questi giorni il senatore dell’Illinois è accusato di essere andato oltre, di aver esagerato. Obama, infatti, ha organizzato per questo weekend una serie di concerti evangelici dove si alterneranno rock cristiano e letture della Bibbia. A fare scalpore però è la presenza sul palco del suo “Embrace the Change! Gospel Series” che si terrà in tre città della Carolina del sud da oggi a domenica, di Donnie McClurkin, un cantante e predicatore afroamericano noto per essere ferocemente antigay e anche per essere stato ospite della convention repubblicana di New York che nel 2004 ha lanciato George Bush verso la rielezione alla Casa Bianca.
Donnie McClurkin, 48 anni, sostiene che essere gay sia una “maledizione divina”, che gli omosessuali non nascano tali, che non sia una questione di geni o di dna, ma che ci si diventa soltanto in seguito a molestie, stupri o abusi. Il neo sostenitore di Obama crede, inoltre, che i gay vadano “curati” oppure aiutati a essere “salvati” da Gesù Cristo. Lui stesso, ex gay “perché molestato e stuprato dallo zio”, dice di essersi liberato della sua maledizione sessuale grazie alla chiesa e ai vangeli, malgrado “il seme della lussuria e del desiderio omosessuale piantato da mio zio avesse messo radici”. McClurkin crede che gli omosessuali non siano contenti della loro vita e che vogliano liberarsene, ma che “manchino del carattere necessario a cambiare”. La cura è semplice, dice McClurkin, anche perché “se lo facciamo con i drogati e con gli alcolisti, perché mai non potremmo farlo con coloro che hanno differenze sessuali?”. Per riuscirci, dice ancora McClurkin, “c’è da togliersi i guanti e se c’è da andare in guerra, dobbiamo essere pronti, perché non c’è da scherzare con chi sta cercando di uccidere i nostri ragazzi”.
La presenza di McClurkin alle manifestazioni di Obama ha scatenato polemiche e proteste della associazioni pro gay e in particolare di Human Rights Campaign, la più grande organizzazione in difesa degli omosessuali. Eppure Obama ha deciso di non cancellare lo show di McClurkin, malgrado abbia ribadito di essere contrario a qualsiasi discriminazione nei confronti dei gay e di aver spesso parlato con i leader afroamericani della “necessità di superare l’omofobia di alcuni settori della nostra comunità”.
Gli imbarazzati capi della campagna presidenziale di Obama e i suoi consiglieri sulle questioni dei diritti gay hanno provato a offrire una mediazione alla comunità gay, scatenata su Internet. McClurkin resta, anche perché cancellare il suo show causerebbe danni maggiori: il 74 per cento degli afroamericani della Carolina del sud considera l’omosessualità “inaccettabile”. I concerti evangelici pro Obama, però, saranno aperti da un noto cantante gay. Obama ha chiamato il capo di Human Rights Campaign per confermargli il suo “forte disaccordo” con le tesi di McClurkin e lo stesso McClurkin ha detto che le sue frasi sono state citate fuori contesto. Ma a Joe Solmonese, presidente di Human Rights Campaign, il tentativo di Obama di metterci una pezza con il generoso spazio concesso a un cantante gay non è stato sufficiente: “Nelle parole di Donnie McClurkin per i gay, le lesbiche, i bisessuali e i transgender non c’è un messaggio evangelico”. L’editorialista Andrew Sullivan, gay e conservatore anti Bush, fiuta una mossa di Hillary Clinton nell’intransigenza di Human Rights Campaign contro il concerto evangelico di Obama. Del resto l’acronimo con cui è nota l’associazione Human Rights Campaign è HRC, esattamente come quello di Hillary Rodham Clinton.

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