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venerdì 26 ottobre 2007

Il sistema elettorale lo scelga il popolo,

(Affari italiani - Libero.it) E' ampiamente riconosciuto che tra i fattori chiave della nostra crescente marginalità economica e industriale nello scenario europeo e mondiale, sta l'obsolescenza del sistema istituzionale e, in particolare,del sistema elettorale che produce, come ben si vede, ingovernabilità: non è possibile che l'esponente di un partito che vale l'1,5% minacci la crisi di governo se il premier non gli conferma la sua fiducia in una storia molto opaca.

Andare al voto con il ‘porcellum’ riprodurrebbe gli stessi difetti e grippaggi del processo di governo e legislativo che non possiamo permetterci. Guardando all'Europa che sta facendo molto meglio di noi, abbiamo tre modelli tra cui scegliere: spagnolo, tedesco e francese. Andrebbe contato anche quello di Veltroni che non si capisce cosa voglia e perché lo voglia.

Mentre uniamo la nostra voce a quella autorevole di Giovanni Sartori – modello tedesco e trasparenza nel CdS di oggi – nel chiedere a Veltroni di far trasparire il suo pensiero, ci spingiamo anche più in là con una proposta molto semplice. Una proposta poco costosa e perfettamente coerente con il tono di novità, di prossimità alla gente nonché con il decantato coraggio politico che Veltroni sostiene di possedere e di voler brandire appena possibile: 'vi stupiremo con le nostre proposte!'.

La proposta è che Veltroni lui stesso chieda al consiglio di amministrazione della Rai di realizzare una trasmissione a reti unificate per spiegare al popolo i tre diversi sistemi elettorali (e magari anche il suo se proprio non gli andasse bene nessuno dei tre) con una scheda di 5 minuti, anche illustrata da Sartori e da altri eminenti costituzionalisti che non mancano, a cui aggiungere una critica e una difesa di ciascun sistema per non più di 5 minuti. Così in 30 minuti, prima che calino l’attenzione e gli zuccheri, i telespettatori unificati avrebbero un quadro chiaro delle alternative.

A questa presentazione ‘neutra’, cioè molto simile a una lezione condotta da brillanti professori, dovrebbe seguire un dibattito tra tre o quattro politici in modo da avere anche la lettura squisitamente politica della questione elettorale, capire perché questo partito appoggia quel sistema e quell’altro no. Qui ovviamente bisogna tenere il collare stretto e chiudere la discussione entro la mezz’ora se no ci perdiamo l’audience.

La serata termina con una votazione del pubblico via sms a pagamento. Costo del voto: un euro destinato a finanziare una giornata di voto tipo quella per il partito democratico della settimana scorsa. Una giornata anche questa a basso costo, basata sulla prestazione volontaria gratuita dei cittadini e utilizzando le strutture organizzative dei partiti (gestione dei seggi, gazebo, registrazione dei votanti, raccolta e conta dei voti, ecc...) che vorranno aderire per mettersi in ascolto del popolo, il tutto senza costi per lo Stato.

Ovviamente i partiti che partecipano all'evento – una vera e propria delega al popolo da parte della Casta litigiosa e spendacciona – si impegnano a sostenere in Parlamento il sistema elettorale vincente senza, questo è il punto, modificarne una virgola con mediazioni ed accordi partitici dell’ultima ora.

Lo abbiamo conosciuto e sappiamo che possiamo sperare in Veltroni.

"Chi non spera l’insperabile non lo scoprirà, poiché è chiuso alla ricerca, e a esso non porta nessuna strada"

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