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giovedì 14 agosto 2008

Mamma inglese da Facebook a sito porno.

Qualcuno ha usato abusivamente le sue immagini. L'ex marito tempestato di telefonate di aspiranti clienti.

(Monica Ricci Sargentini - Il Corriere della Sera) Mettere le proprie foto su Facebook, per rimanere in contatto con gli amici sparsi per il mondo, può essere molto pericoloso. Lo sa bene Becky Spraggs, 22 anni, tre bambini piccoli e una vita tranquilla nell’Hertfordshire, in Inghilterra. Occhi azzurri, capelli biondi, un viso carino, Becky si è ritrovata ammiccante su FetLife, un sito porno canadese. Accanto alla sua foto le immagini di una donna, del tutto simile a lei, impegnata in atti sessuali: «Voglio essere usata e abusata», il messaggio più che esplicito.

RICHIESTE SESSUALI - Nel profilo, pubblicato dal sito, Spraggs si diceva «pronta a tutto» pur di diventare un’attrice porno e invitava i suoi ammiratori a chiamare il suo agente su un cellulare. Il numero, in verità, appartiene a Paul Farrow, suo ex partner e padre dei suoi figli. L’uomo, in pochi giorni, è stato subissato di richieste sessuali. Dapprima ha pensato a uno scherzo di una ragazzina innamorata di lui, poi ha chiamato Becky. «E’ incredibile – ha detto la donna al Daily Mail – che qualcuno mi possa aver fatto una cosa del genere». Becky ha messo le foto su Facebook un anno fa pensando che soltanto i suoi 167 amici potessero vederle.

RISCHI - La ragazza ignorava che invece il suo profilo era accessibile ai tre milioni di persone iscritte al London network. Lo scorso 28 giugno le immagini sono apparse su FetLife. «Mi sento totalmente in balia degli altri – si è sfogata Becky -. Se penso che ho messo on line anche le foto dei miei bambini che facevano il bagno e che dei pervertiti potrebbero averle prese, mi viene un brivido lungo la schiena. La gente non capisce a che rischi si espone quando va su Facebook». La ragazza si è rivolta alla polizia che si è dichiarata incompetente e le ha consigliato di fare riferimento all’Internet Watch Foundation, l’organismo britannico che vigila sugli abusi compiuti sul web. Inutili le email di reclamo spedite al sito porno. «Non mi hanno nemmeno risposto», ha detto Spraggs.

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