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sabato 21 giugno 2008

Milano. Lusso su misura: Tom Ford apre in via Verri.

Texano, 45 anni, porta fermento nella quattro giorni della moda maschile.
Il flagship al civico 3 pare la Fifth Avenue: una vetrina alta sei metri, cinque piani di tonalità diverse di grigio e specchi.

(Maria Teresa Veneziani - corriere.it) Che moda sarebbe senza perfidia? Tom Ford, segno della vergine, è meticoloso in ogni dettaglio. Per questo c'è chi vede qualcosa più del caso nella scelta del quarantacinquenne texano di inaugurare il tanto annunciato megastore di via Verri lunedì 23, nello stesso giorno in cui il gruppo Gucci sfila e festeggia la sua fragranza con cena e festa per 800 persone. Lo stilista di Santa Fe, a quattro anni dal divorzio dal Gruppo G che aveva portato al top in 10 anni di lavoro, torna da imperatore. E porta fermento nella quattro giorni della moda maschile che da domani al 24 prevede 50 sfilate con ricco contorno di garden party e cene.
L'economia mondiale va male e allora Tom Ford punta sul lusso massimo dell'uomo, che detiene ancora potere e portafogli. «Everything a man wants», titolava il Neesweek a proposito del primo negozio dello stilista aperto a New York. La mattina si fissa l'appuntamento, la sera si passa per le misure e i dettagli. Il bel Tom dice di essersi convertito al Taylor Made dopo aver bisticciato con i sarti londinesi di Savile Row che si rifiutavano di assecondare le sue richieste originali. Ci ha pensato lui, e non solo per i completi confezionati ad arte da Ermenegildo Zegna. «Vuoi scarpe, ciabatte, cravatte, t-shirt, vestiti, cappelli, gemelli con diamante? Da noi trovi tutto», ha spiegato.
In questi giorni, blindato tra lo show room di via Borgonuovo (dove l'insegna è quasi celata sullo stipite dell'ingresso) e l'hotel Bulgari, eletto dimora milanese, cura gli ultimi dettagli del flagship di Via Verri 3 che pare la Fifth Avenue: una vetrina alta sei metri, cinque piani, ognuno di una tonalità diversa di grigio e specchi. L'atmosfera è quella del club privé, dove puoi fermarti per un gin o un caffé. Un abito si paga attorno ai 5 mila euro e non è un caso. Mr. Ford dice che dopo aver contribuito a «democratizzare il lusso» negli anni '90, ora occorre alzare la soglia dell'esclusività. «Il lusso va malino, il superlusso va benissimo, che siano abiti, gioielli o barche», conferma Mario Boselli, presidente della Camera della moda. «Nello stile, gli uomini si dividono tra chi si affida alla confezione industriale e chi esige il «su misura», spiega Franca Sozzani, direttore editoriale della Condè Nast che festeggia i 40 anni dell'Uomo Vogue. Dove va la moda maschile? «Certo non va a cercare la moda. Al contrario della donna, l'uomo fa una ricerca personale, cura i dettagli e le rifiniture». Con uno spazio dedicato ai completi su misura maschile e alla camiceria femminile, in via Borgospesso 21, apre anche Twin Ddm, che sta per Daniele di Montezemolo. Cocktail lunedì 23, dalle 17 alle 22. Stessa sera in cui Tom Ford sfida con il suo party in via Mozart 9 la serata-evento di Gucci, al Diana. Ma a dare il via alle danze, già da domani sera sono Dolce & Gabbana con il cocktail alle 19.30 nel negozio di corso Venezia 15 e Donatella Versace che con la figlia Allegra invita i giovani rampolli. Domenica sera tocca a Prada, che nella sede di via Fogazzaro festeggia il nuovo profumo, a contendersi gli ospiti con Vogue. Martedì Giorgio Armani invita Clive Owen e Cayetano Rivera nel giardino di Villa Necchi Campiglio, belli tra tanta bellezza.

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