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mercoledì 2 gennaio 2008

Bologna. "Cofferati deve ricandidarsi".

Il leader regionale del Pd: "Il nostro partito baricentro della discussione. Rifondazione si è autoisolata".

(Luciano Nigro - La Repubblica, edizione di Bologna) Caronna: ma faremo le primarie se dovesse scegliere diversamente
"A La Forgia vorrei dire che non mi risulta che Mauro Zani sia un nostro iscritto"
"Il Prc vive un travaglio che l´ha portato a rompere con i suoi uomini di governo"
Ci sono tutte le condizioni per portare a termine il mandato. La città non capirebbe le elezioni anticipate
Faremo il bilancio delle esperienze di governo insieme e indicheremo la prospettiva futura

«Cofferati deve concludere la sua esperienza e ricandidarsi nel 2009. Ma se il sindaco dovesse scegliere altrimenti, il Pd avanzerà comunque un progetto e una candidatura e lo farà con le primarie». Ha aspettato due mesi e mezzo per tornare a parlare del "caso Bologna" Salvatore Caronna. Appena eletto segretario regionale del Pd, il 14 ottobre, disse che senza una maggioranza in Comune si doveva andare a votare. Ora che sta per formarsi una nuova coalizione, più piccola dell´Unione, senza Prc e Verdi, Caronna deve fare i conti con una battaglia per la successione in vista del 2009 che si sta aprendo in casa del Pd con la minoranza di Antonio La Forgia che punta sull´ex segretario Pci-Pds-Ds Mauro Zani. Da navigato politico, il segretario regionale del Pd si tiene aperte sia la strada di un Cofferati-bis nel 2009, sia l´eventuale ricerca di un nuovo candidato. In questo caso, avverte Caronna, l´arbitro della contesa sarà comunque il Pd.
Lei chiedeva un rilancio dell´Unione perché «solo l´elettorato piò cambiare le maggioranze». Il 9 gennaio in Comune ci sarà il vertice che potrebbe portare alla nascita di una maggioranza Pd-Sd. Le pare un risultato soddisfacente?
«E´ Rifondazione comunista ad aver scelto di isolarsi e chiamarsi fuori dalla maggioranza. Da tempo il Prc vive un travaglio che l´ha portato a rompere con i suoi uomini di governo».
E´ scontato l´accordo con la sinistra democratica?
«Vedo tutte le condizioni per portare a compimento il mandato. La città non capirebbe le elezioni in un anno in cui ci sono tantissime cose da fare».
Mentre si chiude la crisi in Comune, si apre lo scontro sulla prospettiva. Cofferati non piace agli alleati e una parte del Pd già pensa a soluzioni alternative come Zani.
«Noi pensiamo che Cofferati debba concludere l´esperienza e candidarsi per il successivo mandato».
Ma il sindaco ha detto che solo il 18 giugno chiarirà se intende ripresentarsi.
«E´ una sua scelta».
E voi starete a guardare fino a giugno?
«Nient´affatto. Il Pd sarà il baricentro della discussione sulla prospettiva. Non solo a Bologna, ma in tutta la regione noi faremo un bilancio delle esperienze di governo e insieme indicheremo una prospettiva futura».
Non la prende alla larga?
«Non credo. I cittadini si aspettano da noi proposte concrete per migliorare la vita delle persone».
Che cosa è, un augurio di buon anno?
«Anche. Vogliamo dare fiducia in un futuro migliore, proprio quando sembra prevalere il pessimismo».
E fino a giugno si limiterà a questo?
«Tutt´altro. Stiamo costruendo un partito nuovo a velocità inimmaginabile. Abbiamo fatto le primarie, organizzato i gruppi dirigenti, in gennaio radicheremo il Pd in ogni comune e in ogni quartiere, lanceremo la campagna di adesione dei fondatori del partito. E insieme faremo il punto sulle esperienze di governo».
La Forgia chiede che non ci sia un solo candidato del Pd come vorrebbe Cofferati. Lei con chi sta?
«Il Pd ha il dovere, non solo il diritto, di avanzare un suo progetto e una candidatura. E per il ruolo che ricopre di indicare una strategia per l´intera coalizione».
E se ci saranno più concorrenti?
«Chi ha idee e progetti, li presenti se sta al merito delle questioni».
Anche se si candidasse Zani?
«Non mi risulta che abbia aderito al Pd».
Non teme una faida, una resa dei conti per la leadership?
«Abbiamo un antidoto: le primarie si sono rivelate uno strumento efficacissimo».
Dovremo abituarci alle vostre turbolenze interne?
«Perché temere il confronto? E´ utile che chi ha proposte si metta in gioco, poi come si diceva un tempo, chi ha più filo tesserà».
Su Bologna in molti sono delusi. Anche Vassallo parla di un declino.
«Declino, laboratorio sono espressioni che temo nascondano un atteggiamento provinciale. Bologna sta subendo cambiamenti radicali».
Ma nel rapporto con Roma perde rispetto alle grandi città.
«E´ un problema che riguarda le città medie, perciò occorre l´area metropolitana».
Il sindaco chiede un suo giudizio su ciò che la giunta ha fatto dal Psc al people mover.
«Nel mio piccolo, da consigliere ho contribuito a quelle scelte, come potrei non essere d´accordo?».
Cofferati dice che è il programma conta più di chi lo porta avanti. Condivide?
«Sì».

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