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mercoledì 2 gennaio 2008

Bari. Da parco Perotti al flop della sanità ecco tutte le promesse non mantenute.

Un anno fa amministratori e manager pubblici e privati si erano sbilanciati in previsioni: molte sono rimaste solo sulla carta.

(Giuliano Foschini - La Repubblica, edizione di Bari) Una passeggiata a Parco Perotti. Ospedali migliori e senza problemi di cassa. Nuove piazze e palazzetti dello sport. E poi il Bari che vince, diverte e che sogna e fa sognare la serie A. Avrebbe dovuto essere così il 2007 di Bari e della Puglia a leggere le promesse dei politici e degli amministratori: era il 30 dicembre del 2006 e Repubblica chiese a politici e manager pubblici una promessa, una cosa che avrebbero realizzato sicuramente nel 2007. Oggi loro sono ancora tutti negli stessi posti. Molte delle cose che avevano promesso, però, non ci sono ancora.
Diceva Michele Emiliano per esempio: «Il parco di Punta Perotti sarà finalmente completato». Gli faceva eco il suo assessore comunale ai Lavori pubblici, Simonetta Lorusso: «Nel 2007 nascerà certamente il parco di Punta Perotti, con pista ciclabile e tensostrutture». Ecco, il parco non c´è. Nel senso che c´è il prato, ci sono gli ulivi per ricordare la sciagura dell´Atr, ma non ci sono ancora i baresi. L´area è ancora inaccessibile, chissà ancora per quanto tempo. Non è stato profetico nemmeno il governatore, Nichi Vendola. «Il 2007 - prometteva - dev´essere l´anno della sanità». Effettivamente lo è stato, ma probabilmente non nel senso che si aspettava il presidente della Regione: proprio gli ospedali pugliesi, le Asl, hanno causato il grande buco che ha costretto il governo locale ad aumentare le tasse. «Più attenzione al sociale» diceva poi Vendola.
I fondi rispetto al passato non sono ancora aumentanti ma sono state avviate tante iniziative in quel senso: prima tra tutte, l´inaugurazione degli alberghi diffusi in Capitanata per i lavoratori del pomodoro. La politica, quindi. Ma non soltanto. «Prometto che la nostra famiglia si continuerà a impegnare. Avremo un gioco migliore, più risultati e chissà che la serie A non sia soltanto un sogno». Parlava così Vincenzo Matarrese, presidente del Bari, ed è inutile infierire e ricordare quello che (non) è successo dopo. Ritornando a Bari il programma dei cantieri non è certo stato rispettato alla lettera. «Piazza Risorgimento diventerà pedonale» annunciava l´assessore Lorusso. E ancora: «Sarà ristrutturato il Palaflorio». Nulla è pronto, ma in compenso (così come da impegni) sono partiti i lavori a Carbonara e del sesto percorso Urban.
Perché qualcuno ha mantenuto le promesse. Il rettore Corrado Petrocelli assicurò: «Faremo il codice etico», ed effettivamente il codice etico è stato approvato seppur a dicembre. Domenico Di Paola assicurò il bando per i nuovi voli internazionali (fatto), l´assessore comunale alla Mobilità, Antonio Decaro, il via del servizio di bike sharing (fatto). Rispettata anche la promessa del prefetto, Carlo Schilardi: «Chiuderemo la partita sull´esproprio del Petruzzelli» disse, e ora dodici mesi dopo sono cominciati i lavori. L´assessore comunale all´Ambiente, Maria Maugeri, si impegnò (e ha mantenuto) a terminare la prima fase della bonifica di Torre Quetta e ad avviare quella dell´ex Gazometro (non ha lanciato però come annunciato la campagna pubblicitaria sulle piccole questioni ambientali). Sono stati di parola anche due uomini della giunta Vendola: Minervini promise il concorso per i dipendenti (e l´ha fatto) ma non è riuscito a inaugurare il primo laboratorio di Bollenti spiriti. Losappio, invece, è riuscito a far approvare le leggi sugli ulivi secolari e le attività estrattive. E il 2008? Per l´anno nuovo (dal Petruzzelli agli ospedali) ci sono già tante promesse, da tutte le parti. In attesa di vedere, tanti auguri.

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