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martedì 23 ottobre 2007

Spagnolo l'Apostata.

Apostatare? Se ne occupa il ‘Garante della Privacy'?

(Marco Tosatti - La Stampa) L’ondata di laicismo anticlericale in Spagna si sta arricchendo di un nuovo capitolo, che potrebbe avere riflessi anche in Italia. In polemica con le posizioni assunte dalla Chiesa su molti temi, cresce il numero delle persone che decidono di formalizzare il loro abbandono: cioè l’apostasia.

Come avviene? L’interessato si reca nella parrocchia in cui è registrata la data del suo battesimo, e chiede che lì accanto venga annotato anche il giorno in cui è uscito dalla comunione ecclesiale. Alcune diocesi hanno accettato pacificamente la situazione, leggendola come l'ennesima manifestazione di un paese che nei suoi rapporti con la religione ha spesso reazioni esterme. Altre, come Valencia e Madrid, tentano di contrastare quest’iniziativa. Allora negli ultimi diciotto mesi circa centoquaranta persone hanno scelto la via legale: si sono rivolte all’Agenzia per la Protezione dei Dati personali. Che ha dato loro ragione: ha stabilito che il registro dei battezzati è un database, su cui i cittadini possono intervenire. E ha intimato all’arcidiocesi di Madrid di mettersi in regola entro dieci giorni. I vescovi hanno spostato la battaglia a un gradino più elevato, facendo ricorso contro l’atto dell’Agenzia presso il Tribunale Nazionale.

Dal 2004 ad oggi a Madrid e Valencia sono state avanzate quasi cinquemila richieste di apostasia. Atei convinti, omosessuali sposati o comunque conviventi che contestano ciò che la Chiesa dice di loro, e persone in rotta con l’insegnamento ecclesiastico vogliono dare un segnale: e cioè che la Spagna non è più un paese di cui si può dire che il 90% degli abitanti è cattolico.

Un esempio per l'Italia?

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