Inflitti fino a 2 anni a due uomini che abusarono dei piccoli rom sfruttati da connazionali.
(Oriana Liso - La Repubblica edizione di Milano) Pochi mesi fa erano stati condannati gli sfruttatori dei ragazzini romeni costretti a prostituirsi in piazza Trento. Ieri è toccato ai clienti: due condanne - a un anno e otto mesi per l´uno, a due anni per l´altro - a carico di un ex carabiniere di Bergamo e di un impiegato comunale, entrambi riconosciuti colpevoli del reato di prostituzione minorile, cioè di atti sessuali con minori in cambio di denaro.
A emettere la sentenza, ieri pomeriggio, i giudici della quinta sezione, che hanno riformulato il capo di imputazione per Giacomo Cerotto, ex militare (ora fa l´odontotecnico) di 45 anni: per lui la procura aveva chiesto una condanna a quattro anni e due mesi con la più grave accusa di violenza sessuale, poiché la vittima delle sue attenzioni aveva dichiarato di avere soltanto tredici anni. Ma il ragazzino, dopo la testimonianza resa agli agenti della squadra mobile, era sparito, quindi non è stato possibile fare alcun esame per stabilire la sua vera età. Nel dubbio, i giudici hanno deciso di condannare l´imputato "solo" per la prostituzione minorile. Per il 42enne cremonese Giuseppe Storti, invece, la pena è stata fissata in un anno e otto mesi per prostituzione minorile più quattro mesi per la ricettazione di tre cellulari. Inoltre dovrà risarcire 10mila euro al giovane romeno che comprava in piazza Trento. A difendere il ragazzino, l´avvocato Chiara Belluzzi, che ha raccontato come il suo assistito - che ora ha 18 anni e lavora come operaio - debba ancora vivere in una comunità protetta, seguito da uno psicologo con cui sta rielaborando l´esperienza drammatica di sfruttamento e violenze subite.
Quattro anni fa piazza Trento era diventata un simbolo negativo della città per il suo mercato del sesso a cielo aperto e per le proteste dei residenti, spesso vittime di furti e borseggi da parte dei ragazzini romeni. Questi erano costretti dai loro sfruttatori - che in alcuni casi avevano comprato i giovani prostituti direttamente dai genitori, in Romania - a rubare di giorno e prostituirsi di notte, vivendo in uno stabile diroccato dove dovevano pagarsi anche i pasti, dopo aver versato quasi tutto "l´incasso" della giornata ai loro connazionali.
I ragazzini, dopo l´indagine della squadra mobile coordinata dal pm Isidoro Palma, avevano raccontato il loro calvario, svelando anche le identità di alcuni clienti: professionisti, operai, gente insospettabile che approfittava di minorenni che spesso mostravano anche meno della loro età, e che vivevano nel terrore dei loro sfruttatori. Di questi ultimi, sette sono stati condannati nel marzo scorso a pene oltre gli undici anni, con l´accusa di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e per altri reati minori. L´otto gennaio inizierà per loro il processo d´appello.
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