banda http://blografando.splinder.com

domenica 28 ottobre 2007

A proposito di donne: la sensualità femminile sui giornali di moda.

(draculia blog) Una ha lo sguardo fisso, davanti a sé, le labbra socchiuse, mentre con una mano tra i capelli si lascia immortalare da una macchina fotografica che ne esalta la giovane bellezza; un'altra, abbigliata e pettinata come un'hippy dai gusti raffinati, osserva una campagna incontaminata, mentre il fotografo ne cattura l'immagine: la bocca sempre semichiusa, lo sguardo assorto e vagamente altero a cui lunghissimi capelli fanno da cornice. Un'altra ancora fissa l'obiettivo davanti a sé, l'aria vagamente ammiccante, con la solita bocca socchiusa su cui è stato spalmato abbastanza lucidalabbra per renderla più voluminosa; ha una chioma fluente lasciata sciolta e spettinata, mentre si cinge le spalle, quasi a proteggersi da sguardi curiosi ed attratti da una bellezza indiscutibilmente provocante. Dulcis in fundo, per finire, una modella intenta a lavare i piatti con tanto di guanti di plastica e grembiule aperto dietro, il quale lascia vedere un tanga che risulta essere l'unico indumento indossato nelle faccende domestiche; fotografata mentre si volta, come se fosse chiamata da qualcuno, ha uno sguardo vagamente sorpreso.

Quattro modelle ritratte per diverse campagne pubblicitarie, su due giornali di moda, in diverse situazioni e da differenti fotografi, ma in cui si delinea un comune trait d'union: il messaggio pubblicitario trasmesso da una donna non può fare a meno di passare per un meccanismo di seduzione nato da un cervello maschile.
La bocca leggermente socchiusa e corrucciata, gli occhi diretti verso un fantomatico altrove, inespressivi, capelli lunghi, e pose talvolta alquanto innaturali, a mò di manichino mosso da fili tirati da un dispettoso mangiafuoco, comunicano un'idea della femminilità essenzialmente passiva, fondata su un'ammiccante desiderio di piacere ed una seduzione che raccoglie, sfuggente ma inoffensiva, ogni pulsione repressa o apertamente espressa.
E' singolare che, in questo concetto della seduzione, non compaia il riso o un'allegria pungente: i pochi sorrisi lasciati abbozzare alle modelle comunicano una timidezza, una dolce ritrosia che sembra suggerire a noi lettrici una femminilità ideale, immaginata da qualcuno che non vede proprio nulla di sensuale in una donna che ride a crepapelle, o dinamica, dallo sguardo presente e provocatorio.Quasi che la sensualità fosse inversamente proporzionale alla risata, all'espressione di una vitalità personale non codificata, che può andare da un'intelligenza intrigante, ad un carattere ribelle, a una vena comica o ad un qualsiasi talento. Può essere sensuale qualsiasi aspetto fisico o caratteriale ispiri simpatia, ma una tale concezione di sensualità vende poco e presuppone una parità tra i sessi che si è lontani dal raggiungere. Benedetta Barzini, famosa modella degli anni sessanta oggi insegnante di sociologia della moda, abbatte un tabù, affermando con assoluta sincerità e cognizione di causa: "La nostra espressione di sensualità o di sessualità non la conosciamo. Noi conosciamo solo il riflesso di ciò visto dal maschio.

Alla domanda "cosa potrei mettermi io per essere seducente in sintonia con la mia femminilità?", non ho risposta." Nonostante i media non facciano altro che parlare di libertà delle donne della civiltà occidentale rispetto a quella orientale, sfogliando un qualsiasi settimanale di moda si può notare come, in realtà, attraverso le immagini ci cerchi di educare la donna all'idea di piacere al maschio, piuttosto che piacersi, quasi che una femmina che non abbia tra le sue priorità la seduzione e la conquista del maschio, non sia una "vera" femmina, ma solo un suo surrogato. Solo da qualche anno donne dotate di una notevole vena comica, come Paola Cortellesi, Massina Massironi, Luciana Littizzetto , tanto per nominarne qualcuna, si stanno facendo spazio sulla scena dello spettacolo; donne che mantengono una loro identità e trasmettono un' idea di femminilità più autentica, dove l'intelligenza, l'ironia e la creatività s'intrecciano in modo tale da renderle estremamente affascinanti.

Certo sui giornali di moda siamo ancora ben lungi da una reale parità tra i sessi; mi chiedo come le mie consorelle di sesso riescano a trovarsi a proprio agio davanti ad un obiettivo che le rende più simili alle bambole gonfiabili richieste da Hitler per le "necessità" dell'esercito, nella seconda guerra mondiale, che non alle donne reali; donne di cui l'esperto di moda di turno non immortala che gli aspetti più superficiali e scontati, ( che a lungo andare, senza passione e personalità, diventano pure noiosi!); gli unici, probabilmente, da cui non si senta minacciato e gli permettano, di perpetuare la propria specie, mantenendo il suo ruolo di dominatore nello status quo. Evidentemente, senza il ricorso a tali piccole strategie, il dominatore si rivelerebbe un re nudo.

Sphere: Related Content

Nessun commento: