(Tom il primo gayblog italiano) A costo di ripetere qualcosa che ho già scritto nei commenti a post altrui, voglio ancora dire un paio di cose sulla campagna della Regione Toscana, perché se ne è discusso parecchio soprattutto in Rete, e molte delle reazioni che ho letto – anche su altri blog gay – mi hanno lasciato davvero perplesso.
A me sembra che ci si stia dimenticando dei motivi per cui è stata fatta questa campagna. È contro l'omofobia e la discriminazione. È stata pensata per far capire soprattutto a quegli eterosessuali che non lo sanno (o che non si sono mai posti il problema), che per la stragrande maggioranza degli omosessuali essere gay non è una scelta, e che sempre per la stragrande maggioranza non è reversibile.
Di certo non lo è per tutti gli adolescenti che soffrono quotidianamente per gli insulti e le botte dei loro compagni di scuola tanto che qualcuno arriva anche a buttarsi dal balcone perché non ce la fa più, non lo è per chi ancora oggi non osa prendere la mano del suo compagno per strada in centro città per evitare di essere deriso insultato o picchiato, non lo è per chi vive in quasi tutti i Paesi del Medio Oriente dove i gay vengono sbattuti in galera torturati lapidati o impiccati, non lo è stato in passato per i froci gasati e trasformati in sapone nei lager nazisti come gli ebrei. Questa è omofobia. È per cercare di scongiurare fatti gravissimi come questi che è stata fatta la campagna.
Non tiene conto di quei pochi omosessuali convinti di aver scelto di esserlo? Beh, poco male. Non sono loro quelli che rischiano di più, visto che se butta male possono sempre cambiare idea (o almeno ritengono di poterlo fare). Tra l'altro, en passant, che si tratti di una scelta è proprio quello che sostiene anche la Chiesa cattolica: l'omosessualità come percorso di vita alternativo, come peccato contro natura, come volontà di andare contro ai valori tradizionali e alla morale comune. Se c'è sempre qualcuno convinto che i gay possano "guarire", ci sono anche tanti che invece pensano che potrebbero semplicemente smettere di "peccare", e questo non mi pare meno sbagliato o meno pericoloso.
Omosessuali si nasce o si diventa? Come per tantissimi froci, io non so se sono nato gay o lo sono diventato. Per me è irrilevante. Quello che so è che non ho scelto di esserlo. C'è qualcuno invece che un bel giorno ha deciso di saltare addosso al postino, al compagno di banco o al collega tanto per provare qualcosa di diverso? Benissimo, meglio per loro. Ci sono anche i bisex, c'è anche chi dopo essere stato con molti uomini un bel giorno si mette con una donna, ma non è per loro che è stata fatta questa campagna. Che non sarà perfetta, che forse avrebbe potuto mostrare la foto di un bimbo un po' più cresciuto a scuola con la stessa fascetta, ma che anche così com'è è mille volte meglio del silenzio assoluto.
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