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domenica 28 ottobre 2007

Montezemolo e Visco: Bassolino go home!

Il viceministro: imposte alle stelle per sanare i conti della sanità.
Montezemolo e Visco attaccano la Regione

“Irap alta, colpa dei dirigenti locali”.

(Roberto Fuccillo - La Repubblica, edizione di Napoli) «Sono solidale con voi, è una cosa…». L´aggettivo resta sospeso, perso nell´etere del videocollegamento con il quale Vincenzo Visco sta rispondendo alle domande degli imprenditori riuniti nel convegno di Caserta della piccola industria. La cosa inqualificabile è quella benedetta Irap che in Campania va alle stelle per sanare i conti della Sanità. Un groppo che non scende. Il direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta, lo ripropone a Visco e la querelle riparte. Il viceministro sospira un attimo, sa che non ha la panacea per coloro che lo ascoltano: «Temo che la risposta sia riportare la spesa sanitaria sotto controllo, nel tempo più rapido possibile». Insomma un intervento fiscale non è possibile, ma agli imprenditori Visco concede il duro giudizio sulla politica locale: «È sgradevole, concordo con voi, ma la norma, che fu introdotta da Berlusconi, è corretta. Si agisce su Irap e Irpef perché quelle sono le imposte regionali. Mi pare che ci sia un problema di classe dirigente. Noi dobbiamo tenere i conti in ordine, altrimenti le tasse salgono per tutti».

Se Visco la pensa così, Luca Cordero di Montezemolo non può che raccogliere l´assist: «Se Campania e Lazio sono in questa situazione c´è una responsabilità della classe dirigente». In mezzo fra i due, ospite di uno dei dibattiti, tocca all´assessore alle Attività produttive Andrea Cozzolino replicare all´ormai scollegato Visco. Non senza difficoltà visto che il moderatore, Sebastiano Barisoni de “Il Sole 24 ore», lo provoca così: «Fossi in lei sarei incazzato con il responsabile della sanità che rende inutile tutto quello che lei fa». Cozzolino non cade nella provocazione e replica su un doppio piano. Primo: «Portiamo avanti politiche di buona amministrazione per far crescere gli investimenti. Riduciamo le forme di incentivi da 44 a 3 soltanto, mettiamo in campo una politica energetica che riduce del 25 per cento il nostro fabbisogno, offriamo un solo interlocutore istituzionale a chi vuole investire qui. Così da due anni le imprese sono in crescita e vanno alla conquista dei mercati, altrimenti oggi non sareste qui a Caserta». Secondo, sul tema specifico dell´Irap: «Non siano più a due anni fa. C´è un piano di risanamento della sanità approvato dal governo. Alla luce di questo siamo noi che chiediamo se non sia possibile passare ad altri strumenti per tener testa al debito, tipo una tassa di scopo».
Cozzolino sa, e ammette, che la cosa costituzionalmente ancora non è consentita, ma di fronte alla manovra avvolgente di Montezemolo e Visco, mette la palla lunga fuori area sperando che siano governo e parlamento a pedalare. Invece Antonio Valiante, assessore al Bilancio, raggiunto al telefono, subito si inalbera: «Montezemolo chiedesse al governo. Quella è una misura imposta, mica la stabiliamo noi». In ogni caso la recente approvazione dovrebbe sventare quella sorta di giorno del giudizio che è il paventato aumento dell´Irap al di là di qualsiasi tetto, fino a pareggio completo del debito sanitario. Nel frattempo «l´aliquota resterà quella dell´anno scorso», dice Valiante, ovvero il 5,25 per cento. Sempre che la riduzione alla base della imposta, prevista dalla finanziaria, da 4.25 a 3.9, non faccia maturare analoga riduzione anche sulla sovraimposizione dell´1 per cento per la Campania.

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