(Panorama) Tra ottobre e novembre, ormai da vent’anni, a Londra si tiene il Black History Month: un intero mese di appuntamenti dedicati alla cultura afro-caraibica. Londra, capitale multiculturale di un’antica potenza coloniale, è stata nel corso degli anni ‘50 e ‘60 meta di una forte immigrazione
proveniente proprio dalle ex colonie e si trova oggi ad essere un ricco crogiolo di razze e religioni, con la vivacità culturale ed economica ma anche le contraddizioni e i problemi che questo comporta.
Era il 1926 quando Carter G Woodson fondò il primo BHM in America, manifestazione che si ripete da allora ogni anno e che fu esportata in Inghilterra molto tempo dopo, nel 1987. Da allora, però, il mese di celebrazione delle diverse culture ha conquistato fama e attenzione da parte di un pubblico vastissimo, ed è cresciuto fino a contare circa 6 mila eventi tra incontri, spettacoli, letture e conferenze. In un’offerta tanto ricca e diversificata, quest’anno avrà particolare rilievo tutto quello che riguarda l’abolizione della schiavitù, tematica molto sentita dato che ricorrono i 200 anni dalla firma dello Slave Trade Act, atto che più che stabilire la fine della schiavitù segnò l’inizio della lotta contro la stessa e a favore dell’uguaglianza.
Una battaglia condotta da uomini che hanno letteralmente fatto la storia, basti pensare a Martin Luther King o a Malcom X. Personaggi “famosi” in una storia fatta però di tante persone ignote, che hanno preferito perdere la vita pur di guadagnare la propria libertà. Qui l’interpretazione di Denzel Washington di Malcom X, nell’omonimo film del 1992, per la regia di Spike Lee:
Di questo si parlerà in una serie di conferenze e incontri in programma per ricordare il passato e riflettere sul presente.
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