Ora ha 21 anni, fu accusato di un atto sessuale con una 15enne consenziente. E' diventato uno dei casi giudiziari più controversi di questi ultimi anni.
La sentenza stabilisce che la condanna era "grossolanamente sproporzionata".
(La Repubblica) Era stato condannato, ancora minorenne, a dieci anni di carcere per un atto di sesso orale consensuale con una quasi coetanea, una ragazza di 15 anni. Ma con una mossa a sorpresa la Corte Suprema della Georgia, nel sud degli Stati Uniti, ha chiuso oggi uno dei casi giudiziari più controversi di questi ultimi anni negli Usa ordinando la scarcerazione immediata del ragazzo.
A scatenare lo scontro tra una corte federale e un tribunale di contea in Georgia era stata la diffusione a decine di persone di un video che mostra il rapporto tra i due. La vicenda giudiziaria di Genarlow Wilson, oggi 21 anni, aveva spinto una giurisdizione ad accusare l'altra di pedopornografia.
Tutto accadde quattro anni fa, durante una festa di capodanno, quando Wilson ebbe un rapporto orale con una ragazzina di 15 anni. Un altro partecipante alle festa filmò tutto e il video fu utilizzato per condannare a dieci anni di carcere Wilson, allora diciassettenne, con l'accusa molestie aggravate su una minorenne, anche se consenziente.
Ma il caso non si chiuse con la condanna: David Nahmias, procuratore federale del distretto settentrionale della Georgia, contestò i metodi usati dal procuratore distrettuale della contea di Douglas, David McDade, che aveva distribuito il video a decine di persone: giornalisti, deputati e semplici cittadini. Nel video si vedono in faccia i due protagonisti, ma anche altri minorenni che partecipavano alla festa. Questo, secondo Nahmias, viola la legge federale sulla pedopornografia e per questo "il video non dovrebbe essere consapevolmente distribuito, ricevuto o posseduto al di fuori del novero degli appartenenti alle forze dell'ordine e dell'autorità giudiziaria".
La sua liberazione era già stata ordinata a giugno da un tribunale di Atlanta, ma poi era stata bloccata perché la legge votata apposta per scarcerarlo non può avere carattere retroattivo secondo un altro giudice. La legge in questione prevede una pena massima di un anno di carcere e secondo la Corte Suprema locale, che ha oggi deciso in tempi brevissimi spiazzando anche la difesa del ragazzo, si applica anche ai delitti commessi in precedenza.
A giugno, il tribunale di Atlanta aveva deciso che delitto c'è stato (punibile quindi con la condanna a 12 mesi), ma che non si è trattato di un atto di pedofilia e di stupro, come stabilito invece dalla prima sentenza in base alla severissima legge allora in vigore, nonostante i due fossero ambedue minorenni, quasi coetanei e soprattutto consenzienti.
L'anno scorso il parlamento della Georgia, proprio sulla scia del clamore suscitato dal caso, aveva approvato la legge che riduceva il crimine a un reato comportante una pena massima di un anno di carcere. Oggi, la Corte Suprema della Georgia, con un voto di 4 a 3, ha ordinato il rilascio immediato del detenuto affermando che la pena "appare grandemente esagerata rispetto al crimine" commesso.
La Corte Suprema ha riportato l'attenzione sulla vicenda personale di Wilson e ha stabilito che "anche se la società ha un marcato interesse a proteggere i propri figli dal sesso prematuro", la condanna inflitta al ragazzo era "grossolanamente sproporzionata rispetto al crimine".
La presidente della Corte, Leah Ward Sears, una nera, ha redatto il parere di 48 pagine rilevando tra l'altro che Wilson, nella condanna a 10 anni, era stato trattato come un adulto mentre si trattava di un minorenne. I tre giudici contrari (due bianchi e un nero, Harold Melton) hanno osservato, nella loro opinione dissidente, che la nuova legge approvata nel 2006 non era retroattiva e che soprattutto la liberazione di Wilson manda un messaggio di incoraggiamento ai predatori sessuali.
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