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sabato 27 ottobre 2007

Omofobia.

(Radio Radicale) Nel 1969 fu coniata in inglese la parola homophobia che descrive il timore irrazionale o l’avversione per gli omosessuali. I dizionari italiani più recenti riportano la stessa parola, “omofobia”. In molte lingue non esiste una parola così specifica, eppure per migliaia di anni persone di molte nazioni e lingue hanno manifestato antipatia per gli omosessuali.

Negli ultimi anni però l’omosessualità è stata largamente incoraggiata semplicemente come comportamento sessuale alternativo. Lo storico Jerry Z. Muller ha scritto della “crescente richiesta di riconoscimento pubblico e rispetto per l’omosessualità come tale”. Ha spiegato che gli omosessuali “sempre più si uniscono per dichiarare encomiabile la loro pratica e richiedere che altri facciano la stessa cosa”. Questo è particolarmente evidente nei paesi occidentali. Comunque, quasi in ogni parte del mondo, anche nei paesi cosiddetti liberali, molti ancora condannano e rifiutano l’omosessualità.

Omosessuali e individui sospettati di omosessualità sono spesso il bersaglio di osservazioni sprezzanti, molestie e violenza. Persino capi religiosi hanno manifestato simile ostilità. Alcuni hanno ingaggiato quella che potrebbe sembrare una guerra personale contro gli omosessuali. Prendete, per esempio, i commenti di un vescovo della Chiesa Ortodossa Greca trasmessi qualche anno fa dalla radio nazionale greca. Egli ha dichiarato: “Dio brucerà per sempre gli omosessuali nella pece infuocata dell’inferno. Le grida delle loro bocche ripugnanti risuoneranno per tutta l’eternità. I loro corpi perversi subiranno un tormento insopportabile”. È proprio vero? Cosa pensa Dio degli omosessuali?

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