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sabato 27 ottobre 2007

Il testamento biologico è in dirittura d'arrivo.

(Trotzkky blog) La recente sentenza della Cassazione apre scenari inaspettati alla realizzazione dei diritti civili.
I suoi giudici hanno deciso infatti che, se lo stato vegetativo è irreversibile e la persona attaccata alla macchina ha espresso il suo convincimento etico contrario all'accanimento terapeutico, la somministrazione dei trattamenti sanitari va interrotta.
Monsignor Betori (nella foto con il Papa) ha ribadito la contrarietà della chiesa, da sempre favorevole al diritto alla vita, dimenticando che le condizioni di quelli che invocano il distacco della spina sono così pietose da far pensare piuttosto a un diritto alla tortura.
D'altra parte le gerarchie ecclesiastiche non possono contestare le decisioni della Cassazione, per toglierci la dignità e la libertà di vivere o morire come meglio ci aggrada. Gli interventi di questi dispensatori di sofferenze violano impunemente inoltre il dettato costituzionale laddove statuisce che Stato e chiesa sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani.
Quando si prospetta la necessità di scegliere tra sopportare sofferenze inanerrabili o chiedere ai medici di por fine ad esse, titolare del diritto di scelta altri non può essere che la stessa persona che soffre, in quanto nessuno le può imporre - come sostiene la Costituzione - di subìre cure mediche che non ha richiesto.
Il governo non può rinviare ancora una volta l'approvazione della legge sul testamento biologico. La pronuncia della Cassazione, l'appoggio dell'Unione Europea e il favore popolare non gli consentono più di temporeggiare. Affronti dunque concretamente questo tema, se non vuole offrire ai cittadini un altro motivo per contestarlo pesantemente.
La sconfitta della minoranza che si oppone all'approvazione di questa legge, accampando meschine questioni di principio che cozzano frontalmente con i sentimenti della stragrande maggioranza degli italiani, aprirà la porta alla depenalizzazione dell'eutanasia e alle Unioni Civili e poi rapidamente a tutti gli altri diritti civili.
Questo è quindi per i laici il momento di impegnarsi a fondo, per spingere i loro referenti politici a svegliarsi dal torpore in cui sembra che siano caduti.

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1 commento:

CoCCoBriLLo ha detto...

Direi che era ora!