(Affari) Nel giorno in cui la mostra Vade Retro apre i battenti a Firenze, l'assessore alla Cultura del comune di Milano, in un'intervista ad Affari, spiega: "Ho cercato in tutti i modi di fare la mostra a Milano. Ma ho trovato la resistenza di finti titolari della cultura come i responsabili della Permanente e quelli della Fondazione Pomodoro che si sono consultati con la Moratti". Anche Firenze ha negato il patrocinio a Vade Retro: "L'assessore alla Cultura del capoluogo toscano voleva concederglielo, ma ha trovato sulla sua strada un cretino totale come Francesco Bonami (già direttore della Biennale di Venezia ndr...)"
Oggi apre la mostra gay a Firenze senza il patrocinio del Comune. Non si poteva fare la stessa cosa a Milano?
"Certamente. Ho cercato di farla, ma ho trovato la resistenza di finti titolari della cultura come i responsabili della Permanente che si sono consultati col sindaco. E la fondazione Pomodoro, che in modo immondo, pur avendo chiesto i soldi per la sua ridicola collezione, si è rifiutata di ospitarla. Anche quelli del centro sociale Barrios ci hanno offerto di ospitare Vade Retro, ma lo spazio era piccolo".
"Mi pare che anche la Moratti avesse detto: 'Se volete lasciarla così togliete il patrocinio'".
Si spieghi meglio...
"In realtà c'era una contraddizione in termini, visto che ero io stesso a volere la mostra. Era difficile immaginare un assessore che fa la mostra in una sede dove il Comune non entra".
"A Firenze l'assessore alla Cultura voleva dare il patrocinio. Ma sulla sua strada ha trovato un cretino totale come Francesco Bonami. Non si può dire che la mostra non era di qualità sufficiente: ci sono 32 De Pisis, basterebbe quello. E' gente che non sa quello che fa. Anche se si volessero criticare gli artisti sub judice, nella mostra compaiono opere che vanno da Witt a de Pisis fino a Tamara De Lempicka che bastano da sole a giustificare una mostra".
Milano, in qualità di capitale gay d'Italia, come esce da questa vicenda?
"Ho provato a dirlo in tutti i modi alla Moratti. Non posso farci nulla. La mostra come si vedrà è tutt'altro che scandalosa. E' stato l'incidente del Papa a creare tutto il casino. Bastava togliere l'opera del Papa e fare la mostra. Nel catalogo c'era pure l'introduzione di La Russa".
"L' artista fa quello che vuole e per me non c'è scandalo nemmeno nell'opera del Papa. Ma è evidente che nessuno ha il diritto di prendere per il sedere una persona vivente, qualunque essa sia. Diventa una sorta di insulto personale. Bastava togliere l'opera raffigurante Benedetto XVI e la mostra Vade Retro poteva essere ospitata a Milano"
come si diceva una volta, vogliono mettere le mutande ai passeretti. La censura non cambia mai nei secoli e nei secoli.
1 commento:
Esempio lampante dell'ipocrisia e della malafede della sinistra....
tanto clamore per i Dico e poi quando si tratta di prendere posizione per una manifestazione culturale di alto livello, fondamentalmente inoffensiva,tutti se la danno a gambe perchè in fondo sono dei bacchettoni benpensanti e della condizione omosessuale gli importa solo quello che serve per avere più voti.
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