(Il Secolo XIX) Allenatore di squadre giovanili di calcio per hobby, adescava adolescenti con gli sms - i “messaggini” del telefonino - fingendosi una loro coetanea disinibita e li convinceva a spedirgli mms (gli sms con allegati) con immagini delle loro parti intime; poi, se loro non volevano più stare al “gioco”, li minacciava di spedire le immagini agli amici e di raccontare tutto ai genitori.
Per questo, un operaio genovese di 35 anni, Marco B., è stato arrestato dai carabinieri ed è da ieri sera nel carcere di Marassi. È accusato di violenza sessuale, pornografia minorile, detenzione di materiale pedopornografico e molestie continuate e aggravate.
Le indagini sono partite lo scorso agosto, dopo la denuncia di una mamma che aveva controllato per caso il cellulare del figlio: in cinquanta giorni di intercettazioni, i militari hanno accertato che l’uomo aveva scambiato con 98 ragazzi - dai 12 ai 16 anni - ben 40.000 sms e circa 2000 mms pornografici.
Secondo quanto reso noto dai carabinieri, per non meglio precisate «ragioni di lavoro», il pedofilo riusciva a ottenere senza particolari problemi il numero di telefono delle giovani vittime, scelte nel mondo dello sport giovanile; solo in un secondo tempo le contattava “da ragazza”.
I carabinieri (nelle foto mentre mostrano gli sms spediti dal pedofilo) hanno confermato che l’uomo - che arrivava a offrire ricariche telefoniche alle vittime che non potevano permettersi lo scambio di foto - non sarebbe riuscito a ottenere incontri con i ragazzini che aveva preso di mira, residenti a Genova e provincia.
Ecco il testo di uno dei messaggini spediti dal malvivente: «6 timido? 6 disposto a scambiare foto? 6 fida?»; subito dopo, incalzava: «Io ho quasi 14! Vuoi scambiare foto o sei timido? Dimmi te! Se vuoi ti mando foto mia nuda».
Infine, nonostante l’elevato numero di ragazzini raggiunti dal malvivente, i carabinieri fanno notare che appena sei genitori, in totale, hanno segnalato alle forze dell’ordine che qualcosa non andava; per padri e madri, insomma, il consiglio è quello di essere più assidui nei controlli.
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