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giovedì 11 ottobre 2007

Un giovane omosessuale al convegno sul PD ad Avellino: “Antonio non ci deludere!”.


(Napoligaypress) Traboccava di gente la sala Maestrale dell’Hotel De La Ville di Avellino marterdì sera all’incontro per le Primarie del Pd.

A far spumare le onde già mosse per le tante polemiche che accompagnavano l’incontro (sulla gestione del lascito Quintieri, e sulle finte lettere di invito spesato al convegno da parte di un dirigente dell’amministrazione), un adolescente omosessuale della Sinistra Giovanile, responsabile diritti civili ed innovazione ad Avellino, al quale è affidato l’incarico di porgere i saluti ad un convegno con relatori i vertici delle istituzioni campane.

Simone Aquino, studente universitario di 19 anni, dalla figura minuta e dolce, ha parlato subito dopo il sindaco di Avellino e dopo il segretario provinciale dei DS. E’ una filippica veemente e dura, appassionata e sincera quella di Simone.
“L’Amore non deve essere motivo di discriminazione e l’affermazione dei diritti degli omosessuali è misura di libertà per tutti e per tutte”grida il ragazzo facendo vibrare i muri della sala ed i cuori delle persone,

“Per me che sono gay l’unica via di fuga da un mondo che sembra totalmente inaccessibile è internet, mentre io vorrei una città che sia inclusiva e pronta ad accettare me, come tutti coloro che propongono un modo diverso di leggere la vita, una città delle giovani generazioni che si impegnano a costruire il futuro e che se ne sentano protagonisti, una città degli anziani che si sentono abbandonati dalla società e messi da parte anche quando offrono energie. Una città di tutti”.

Poi si gira a guardare fisso negli occhi il governatore, “Antonio, io soffro quando vedo un ragazzo che fruga tra i rifiuti all’angolo della strada per cercare un tozzo di pane da mangiare, soffro quando vedo le mie città affogate nell’immondizia, i barboni e ragazzini che continuamente affollano le metropolitane fatiscenti, che chiedono l’elemosina. Non c’è davvero modo, Antonio, di spezzare tutto questo degrado e costruire una nuova città ?”.

Ed ancora, “Antonio, da Sindaco di Napoli tu hai detto nel ‘96: ‘Non ci sarà più un omosessuale discriminato in quanto omosessuale’, io avevo 8 anni, ora ne ho 19 e mi sento discriminato, in questa città, in questa provincia, in questa regione, nella mia realtà nella quale vivo ogni giorno gli omosessuali ancora si battono il petto. ‘Se tutti i sindaci d’Italia fossero come Bassolino’ aveva detto Grillini ‘i problemi degli omosessuali sarebbero molti di meno’. Abbiamo tanti problemi Antonio, come omosessuali e come persone, come studenti e come lavoratori, non ci deludere !”.

Un applauso che dura alcuni minuti suggella l’uscita di Simone dal palco. Diverse persone dalla platea composta da elettori della Margherita si alzano in piedi. Il governatore si lascia fotografare in un forte abbraccio con il ragazzo. In sala ci sono politici, molti assessori dalla giunta regionale, della provincia e del comune di Avellino, la stampa locale. Ed ancora giovani e famiglie, attivisti e sindacalisti storici.

Ma nessun oratore dopo torna sui temi sollevati da Simone. E neanche Antonio Bassolino, che chiude il convegno, affronta direttamente la questione omosessuale.

“Ciascuno porta la sua storia politica e la sua esperienza nel nuovo progeto di Partito Democratico, composto da varie anime, per aprirsi a culture nuove, ad altre sensibilità e ad altri linguaggi”, dice il governatore della Campania, “E’ tutto diverso.

E’ bellissimo, il linguaggio di Simone, a nessuno di noi verrebbe in mente di inizare un discorso come ha fatto lui, che mette il proprio IO, il proprio essere e la propria soggettività che si fanno politica e costituiscono grande arricchimento per noi, questa cultura individuale della soggettività che si innesta nella cultura collettiva di noi, di chi che proviene da partiti di massa, da partiti di popolo, che non può negare e non deve attutire la creatività soggettiva ed individuale, ecco che cosa significa aprirsi al mondo di oggi.

Riformare noi stessi per riformare la politica, cambiare il sistema politico italiano per rinnovare le istituzioni, poiché al malessere si risponde con la politica giusta, dando la possibilità al Governo di incidere per migliorare le cose”, conclude il presidente,“Ci sono tanti ragazzi come Simone che sono cresciuti negli anni in cui ho fatto il sindaco.

E’ nostro dovere fare in modo che le Istituzioni siano in sintonia con quese nuove e moderne sensibilità, ma il rinnovamento è già iniziato, non c’è bisogno di sgomitare e a volte di sgomitare in modo sbagliato e persino volgare.

Avanti forze nuove ! Nuove energie ! Apriamo porte e finestre ai giovani, affinchè entrino dentro le istituzioni e dentro il partito, portando ognuno la propria storia e la propria sensibilità, ponendo il Partito Democratico come una grande forza di rinnovamento.

L’Italia ha bisogno di un grande partito popolare che possa cambiare le cose ma si cambia se insieme alle leggi ci sono le forze che lavoreranno dentro la società, che sappiano muovere sentimenti e passioni, e questo è compito di un grande partito, che sia autonomo anche rispetto alle istituzioni, che incarni i grandi temi, che incalzi gli amministratori, che sappia fare critiche giuste e costruttive in modo positivo per andare avanti, insieme alla società e alle associazioni”.



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