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giovedì 11 ottobre 2007

A tu per tu con Ben Affleck su Parade.

Sull’importanza di Matt Damon agli inizi della sua carriera: “Come teenager, la cosa più naturale è avere amici che hanno i tuoi interessi. Prima di Matt ero completamente solo. Recitare era un’attività solo mia. Quando partecipavo a qualche show in TV o simili, nessuno lo capiva. Ma poi di colpo ho trovato questo amico, Matt, che pensa che quello che faccio sia interessante, che ne vuole parlare. E dopo poco tempo entrambi recitavamo.”

Sulla figlia Violet di 2 anni: “E’ sempre felicissima e parla tantissimo! Riesce sempre a farmi sorridere e a farmi sentire bene. Quando non la vedo da un po’ tutto quello che voglio fare è tornare a casa per averla ancora intorno.”
Ben Affleck ha posato per Parade magazine, al quale ha anche rilasciato un’intervista di cui vi riporto i punti salienti.

E’ cresciuto in solitudine: “Sono cresciuto in un ambiente in cui non ricevevo stima per quello che facevo. Praticavo qualche sport, ma non ero molto bravo, non ero il tipo super-atletico lodato da tutti. A casa mia ho conosciuto l’alcolismo per via di mio padre. A 8 anni ho cambiato scuola, e non conoscevo nessuno nel posto nuovo. Mi sono sentito solo.”
Anche all’università Ben si è trovato solo, l’aveva scelta solo per stare vicino ad una ragazza che di lui non ne voleva nemmeno sapere. “Ero nell’università più fredda d’America, dormivo nel dormitorio più lontano dal campus, e non conoscevo anima viva!”

Questo finchè un giorno non chiamò Matt, che studiava ad Harvard: “‘Mi devi venire a prendere!’ gli ho detto. E’ arrivato dopo sei ore. E’ stata l’ultima volta che ho visto l’università del Vermont.”

(Sunto e traduzione cura di thegossipers.com)

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