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giovedì 27 settembre 2007

Il Riformista: Pacs, Dico, Cus, ora il parlamento decida.

Non si può lasciare ai comuni la regolamentazione dei diritti delle coppie.
(Il Riformista) Se non proprio una soluzione, sembravano almeno uno strumento per fare pressione sul legislatore e rivendicare, almeno su un piano simbolico, la propria situazione affettiva e sentimentale. E, quando furono "celebrate" le prime unioni, i cosiddetti Pacs alla Padovana avevano avuto una indubbia eco sui giornali e nel dibattito politico. Per ora, però, tutto finisce qui. Almeno fino a quando il Comune di Padova non modificherà la modulistica con la quale le coppie hanno sino ad oggi certificato il proprio vincolo affettivo. Lo ha stabilito il Tar con una decisione che tra le conseguenze ha anche quella di rendere nulle le sottoscrizioni avvenute sino ad oggi. Alla base della decisione, la convinzione del giudice che quei moduli, per come sono formulati, possano creare qualche confusione.

Al di là del merito della decisione del Tribunale amministrativo, non si può che essere d'accordo con chi ha oggi sostenuto che questo caso dimostra ancora una volta come non si possa lasciare ai comuni il compito di provvedere a dare regole in questa materia con tutti i rischi che ne conseguono. Sarebbe invece necessario che una legge sulle unioni diverse dal matrimonio tradizionale la studiasse e la approvasse il Parlamento. Dopo il dibattito sui Pacs e la battaglia sui Dico, l'ultima novità prima della pausa estiva dei lavori parlamentari era arrivata con i Cus, i contratti di unione solidale. La novità consisteva soprattutto nel fatto che il Cus è un contratto di tipo civilistico che ha però rilevanza verso terzi e verso lo Stato. Non tutti, naturalmente, avevano gradito e anche nel centrosinistra non era mancato qualche mugugno. La ripresa autunnale è alle porte, la speranza è che qualcuno si ricordi di segnare nell'agenda politica del paese la necessità di riprendere il dibattito su questo argomento. Che siano Pacs, Dico o Cus, non ci piace l'idea che i comuni, e le coppie che vogliono formalizzare la propria situazione, vengano ancora lasciati soli.

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