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sabato 3 novembre 2007

Televisione: Di qualità? Sì, grazie,


(Cogito ergo sum) Non è vero che per fare audience bisogna esibire sederi e donne, trasgressività e volgarità, perché "è questo che il pubblico vuole e segue". Casomai, è così perché ormai via cavo non si ha scelta, è tra questo che si può scegliere; l'unico gesto di dissenso possibile altrimenti è spegnere la tv, ma così non si è più contato tra gli spettatori che fanno share, e la propria scelta si fa invisibile.

Ma quando viene proposta un'alternativa, gli ascolti rivolti alla qualità si impennano.
Ecco allora il successo del Paolini su Ustica, l'anno scorso, o il Benigni dell'Ultima del Paradiso di qualche tempo fa. O ancora le più recenti lezioni su Raffaello di Dario Fo.
E l'ultimo: il Sergente, ancora di Marco Paolini.
Tutti spettacoli che hanno fatto impennare gli ascolti, con cifre da capogiro (La7 addirittura ha raddoppiato gli ascoltatori quella sera).

E' un messaggio chiaro alle emittenti televisive. L'avranno recepito?
Mediaset rilancia Distraction, la Rai tiene RaiEdu in seconda serata e preferisce corteggiare Bonolis. Non l'hanno recepito...

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