"Noi residenti non dormiamo più" e al Celio parte la raccolta firme.
Nicolucci e Lobefaro: "Servono più controlli e maggiori sanzioni contro le illegalità"
(Gabriele Isman - La Repubblica, edizione di Roma) Una petizione dei residenti per difendere il Celio perché di notte «la situazione si è fatta insostenibile». E nella lista delle lamentele si trovano le auto in doppia fila o sui marciapiedi, chi urina lungo i muri e nei cortili, le bottiglie e i rifiuti lungo i marciapiedi, gli schiamazzi fino a tardi, i portoni utilizzati per incontri erotici, musica a volume altissimo a qualsiasi ora, le auto dei residenti danneggiate «per vandalismo o per dolo». A lanciare la lettera aperta, il comitato Celio, guidato dal consigliere dell´Ulivo al municipio I Fabio Nicolucci. Nel mirino della petizione anche gli esercenti che «utilizzano la strada come una loro proprietà privata. Nelle ore serali e notturne, ampliano i posti per i tavolini e occupano anche i marciapiedi». Problemi anche per la folta presenza di omosessuali nella zona: «L´apertura già da qualche anno di un locale mirato a una clientela gay - è scritto nella lettera, e il locale è il Coming Out - ha contribuito ad attirare l´afflusso di un numero crescente di frequentatori in misura eccedente le capacità del locale e di quelli limitrofi». Così via di san Giovanni in Laterano si riempie di persone complicando la vita ai residenti. È la Gay street, ma «la decisione delle autorità di pedonalizzare l´area non è che una mera legittimazione di uno stato di fatto» scrive il comitato. Quindi le richieste: più vigilanza e controlli di notte, e incontri con Comune e municipio per discutere della vivibilità nel rione.
«Il Celio come altri rioni storici - dice Nicolucci - soffre di molti squilibri. Come del non corretto equilibrio tra attività di ristorazione e residenti, con il dilagare delle occupazioni di suolo pubblico abusive, oppure della sporcizia crescente nelle strade. Non sono previste risorse sufficienti per stare al passo con lo sviluppo turistico e commerciale della città: per esempio più turisti significano più spazzatura e più pressione commerciale. Non si può fare sviluppo a costo zero». E Giuseppe Lobefaro, presidente del municipio I aggiunge: «L´esperimnto della gay street è finito l´8 settembre: da noi non è partito alcun permesso ulteriore. La lettera dei residenti è condivisibile, ma gli indirizzi di Comune e municipio vanno nella direzione auspicata dal consigliere Nicolucci. Anche al Celio, infatti, come in tutto il Centro, servono più controlli di notte da parte dei vigili, che sono nelle disponibilità del comandante del gruppo I Buttarelli in base alle risorse e ai mezzi attuali». Per Lobefaro la via è «più controlli e sanzioni per i trasgressori. Il municipio non tollera alcuna forma di comportamento illegale».
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