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sabato 3 novembre 2007

Nascere omosessuali, lettera di un lettore di "Italians".

(Italians di Beppe Severgnini- Il Corriere della Sera)

Caro Beppe, cari Italians,
sono un ragazzo di 20 anni, che studia scienze politiche a Padova, a cui piace viaggiare, leggere, uscire con gli amici, che, se può, consulta il giornale tutti i giorni. Si direbbe che io sia un ragazzo «normale», credo con la testa sulle spalle. Ma se vi dicessi che sono anche omosessuale la vostra opinione su di me cambierebbe? Ho paura che un po’ di atavico ribrezzo per il «diverso» si scatenerebbe anche dentro di voi, nonostante mi dimostriate ogni giorno tramite questo forum di essere persone serie e di mente aperta. E' proprio per questo motivo che ho deciso di intervenire, di dire la mia. Sento la necessità di mettere le cose in chiaro, di smentire luoghi comuni, di zittire voci ignoranti e mosse dal solo pregiudizio.
Tanto per cominciare vorrei specificare una volta per tutte che io NON ho deciso di essere omosessuale, ma semplicemente sono nato così e non ci posso fare niente. Secondo: gli omosessuali non sono tutti «gay», cioè gioiosi e allegramente effeminati, non tutti vanno ai gay pride. Anzi, la maggior parte lavora seriamente con onestà, ma con molti più problemi rispetto agli eterosessuali a causa di medievali discriminazioni. In più vorrei ricordare che un adolescente che un bel giorno prende consapevolezza del proprio orientamento omosessuale deve sopportare notevoli problemi di tipo sociale e che non di rado portano a meditare sul suicidio. Anche perché da questo punto di vista la religione non ti aiuta, anzi ti fa sentire a pieno titolo un cittadino onorario dell'inferno. Infine mi piacerebbe far capire a certa gente che gli omosessuali non sono affatto schifosi maiali pervertiti, ma solo persone che, così come gli etero, seguono la propria natura e che nei rapporti sessuali hanno a che fare solo con persone consenzienti.
Con la presente spero, come ripeto, di aver chiarito le idee riguardo all'omosessualità sperando di non sentire più un parlamentare della Repubblica italiana (Luca Volontè, Udc) che attacca un progetto regionale per combattere l'omofobia con queste parole: «Si cerca di far credere che le pulsioni omosessuali siano una caratteristica innata, mentre invece è un atto fuorviante e vergognoso sotto il profilo scientifico (!) e sociale». La fuga dei cervelli dall'Italia dunque non è più un problema, abbiamo l'autorevole scienziato Volontè a illuminarci. Poveri noi.

Andrea Ribelli
doctorandreas@hotmail.com

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