Gli Stonewall Lions hanno conquistato il “Gay World Football Championship”, replicando il successo del 2002 e del 2006, dopo che un mese fa si erano aggiudicati anche “l’European Gay Football Championship”.
(Simona Marchetti - La Gazzetta dello Sport) C’è un’Inghilterra del calcio che vince, anzi stravince, e conquista addirittura il titolo mondiale, dopo aver vinto anche quello Europeo. Il miracolo si è compiuto lo scorso weekend al Matchroom Stadium di Londra grazie alla squadra degli Stonewall Lions FC che, battendo gli argentini del Safgay, si è aggiudicata il “Gay World Football Championship”, replicando il successo del 2002 e del 2006, dopo che un mese fa aveva portato a casa anche “l’European Gay Football Championship”.
MEGLIO DI BECKHAM E CO. - Insomma, ben altri risultati rispetto alla nazionale etero di Beckham & co., che nell’ultima amichevole contro la Repubblica Ceca ha messo in mostra tutto tranne che gli attributi che pretendeva il tecnico Fabio Capello, senza contare che i Tre Leoni non vincono un titolo che è uno dal lontanissimo 1966. “Spero che la formazione di Capello riesca ad avere un pizzico della magia degli Stonewall Lions – ha detto Peter Tatchell, storico attivista per i diritti gay, al sito
ukgaynews.org.uk –. Di certo, con questa vittoria, gli Stonewall hanno vendicato la triste prestazione offerta dalla nostra nazionale contro i cechi. Ancora una volta, le squadre inglesi hanno dimostrato di essere le migliori al mondo nel campionato per gay ed è stato davvero grandioso vincere il trofeo”.
40 LE SQUADRE PARTECIPANTI - Organizzato dall’International Gay & Lesbian Football Association (
IGLFA) e con l’appoggio della Football Association, il torneo ha visto la partecipazione di 40 squadre, provenienti da Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina, Irlanda, Islanda, Danimarca, Sudafrica, Repubblica Ceca, Svezia, Giappone e Australia. Alla fine, se la sono giocata i Lions contro i colleghi argentini, stracciandoli con un perentorio 5 a 0 (il punteggio più alto mai registrato in una finale dal 1997, anno in cui si è disputato il primo campionato a Washington DC). “Questo torneo incoraggia gli omosessuali a farsi coinvolgere maggiormente nel calcio – ha concluso Tatchell – sfidando il machismo e l’omofobia che è spesso associata a questo genere di sport. Del resto, i calciatori gay stanno facendo moltissimo per abbattere stereotipi e pregiudizi che ancora esistono e diventando ambasciatori dell’uguaglianza omosessuale, migliorano anche l’accettazione di gay e lesbiche”.
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