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lunedì 1 settembre 2008

Torna a casa il gay brutalizzato in carcere, ha ottenuto i domiciliari.

È lametino il detenuto calabrese di 40 anni, omosessuale e sieropositivo, orfano dei genitori, che sarebbe stato stuprato, picchiato e minacciato durante la sua detenzione nel carcere di Catanzaro, dov'era stato trasferito dopo essere stato chiuso per tre giorni in quello lametino dopo il suo arresto per furto di tubi di rame.
Secondo quanto è trapelato, sarebbe stato ripetutamente violentato dai compagni di cella che, non appena scoperta la sua sieropositività, l'hanno picchiano più volte minacciandolo anche di ucciderlo.
Anche per questo l'uomo è stato messo in isolamento in una cella con topi e scarafaggi. Poi è stato trasferito nel carcere di un'altra regione e per alcuni giorni - incredibilmente - rinchiuso in un reparto riservato a detenuti condannati per reati sessuali.
Ora il quarantenne gay si trova agli arresti domiciliari ed ha trovato la forza di raccontare tutta la sua drammatica vicenda a Franco Corbelli, leader del movimento Diritti Civili, che da anni è impegnato in battaglie di legalità, che non ha esitato a denunciare la violenza che il carcerato lametino avrebbe subito durante la sua detenzione.
Una storia che il leader di Diritti Civili ha definito "una barbarie indegna di un Paese civile, un dramma e un'inaudita violenza". Un episodio, aggiunge Corbelli, "di una brutalità e disumanità inaudite".
È la vicenda triste di un uomo arrestato lo scorso 17 luglio dai carabinieri perché trovato insieme ad un complice mentre rubava tubi di rame.
Un passato costellato da piccoli episodi criminali commessi in evidente stato di bisogno. A Lamezia lo conoscono in molti. E perfino dagli inquirenti non è definito come un criminale incallito, ma come un soggetto che spesso commette degli errori, ma quasi sempre per necessità.
Dopo la sua "brutale disavventura" è tornato a casa dove si trova agli arresti domiciliari in attesa che qualcuno l'aiuti ad venir fuori finalmente dal suo dramma, consumato tra sofferenza e disperazione.

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