Ma il "nome" reale tirato in ballo smentisce lo scandalo; affermazioni "false".
(Ap) Sono stati condannati a cinque anni di prigione ciascuno i due imprenditori che tentarono di ricattare un rampollo della famiglia reale britannica, il cui nome rimane ancora avvolto nell'oscurità. L'anno scorso i due, Ian Strachan e Sean McGuigan, rispettivamente 31 e 41 anni ed entrambi di Londra, tentarono di estorcere denaro al membro minore della famiglia Windors, dopo che quest'ultimo era stato accusato di aver fornito della cocaina a un aiutante di Palazzo in cambio di una prestazione di sesso orale. La notizia fece scoppiare uno scandalo.
In un comunicato letto dal tribunale, il Windsor afferma che le accuse sono false. Dice di essere consapevole dei commenti fatti in un video "hard" girato da uno dei suoi aiutanti (identificato nell'aula solo come "Testimone D"), ma ribadisce che si tratta di affermazioni "false".
Strachan e McGuigan sono stati arrestati l'11 settembre scorso proprio mentre cercavano di farsi pagare 50mila sterline (70mila euro circa) dal misterioso lord in un hotel londinese.
Lo scandalo scoppiò dopo che l'aiutante in questione fornì un'ampia testimonianza ai due imprenditori, che intendevano presentarsi al "young royal" con una confessione registrata su videocamera.
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