Bertinotti: intolleranza contraria all'idea stessa di umanità.
Napolitano: antisemitismo ancora presente, combattiamolo.
Il capo dello Stato: non dimentichiamo gli orrori. Amato: la maggior parte degli italiani non reagì.
(Il Corriere della Sera) «Noi non abbiamo dimenticato e non dimenticheremo mai la Shoah». E poi: «A settembre saranno passati 70 anni dalle leggi razziali emanate dal regime fascista, che di fatto prepararono l'Olocausto anche in Italia».
Si sono commossi i quattro Giusti saliti ieri al Quirinale alle parole che il presidente Giorgio Napolitano ha pronunciato con fermezza in una giornata difficile per le istituzioni, in cui l'Italia aveva deciso anche di rendere omaggio alla memoria dell'Olocausto. Ma nessuno, ieri, ha rinunciato alle iniziative come quella promossa alla Camera dei deputati, dove il presidente Fausto Bertinotti prima della rappresentazione sulla Risiera di San Sabba ha condannato i rigurgito di «razzismo e antisemitismo » e «ogni intolleranza contraria all'idea di umanità », o come la mostra al Senato su Vito Volterra e Carlo Levi, in cui Franco Marini ha voluto ricordare i due senatori «perseguitati » dal fascismo.
Ma la giornata è stata segnata soprattutto dalle parole del Quirinale contro le leggi razziali del '38. «Non dimentichiamo — ha detto il capo dello Stato — gli orrori dell'antisemitismo, che è ancora presente in alcune dottrine e che va contrastato.
Non dimentichiamo neppure i Giusti d'Italia...». Ma non dimentichiamo neanche le leggi razziali, che spianarono la strada alla Shoah. Una «somma ingiustizia», così le ha definite il presidente delle comunità ebraiche Renzo Gattegna, contrapposta alla «superiore giustizia di coloro che violandole riaccesero un barlume di speranza ». «Amarissima, inattesa sorpresa per molti — così il ministro dell'interno Giuliano Amato — contro cui la maggior parte degli italiani non reagì come moralmente sarebbe stato giusto».
Poi il capo dello Stato ha consegnato le medaglie d'oro ad Elsa Poianella che a Portogruaro ospitò gli ebrei Falk in un sottoscala, a Virginia Brandone che nell'astigiano salvò i Luzzatti, a monsignore Beniamino Schivo che a Città di Castello salvò i Korn, a Mario Martella che a Roma nascose i Sabbadini, al notaio Elio Gallina che nel trevigiano procurò documenti falsi agli ebrei.
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L'omosessualita nel Terzo Reich: perche' anche quello sterminio?
Il 27 gennaio sara`la Giornata della Memoria: una giornata sul crinale tra tragedia e speranza, per capire oggi la cause della persecuzione e la sopraffazione. L'omosessualita nel Terzo Reich: perche' anche quello sterminio? In questa puntata le riflessioni della storica Emma Fattorini e lo scrittore Stefano Levi Della Torre.
Libri:
Massimo Consoli, Homocaust. Il nazismo e la persecuzione degli omosessuali, Kaos edizioni
Le ragioni di un silenzio. La persecuzione degli omosessuali durante il nazismo e il fascismo, Circolo Pink (a cura), 2002
Lorenzo Benadusi, Il nemico dell'uomo nuovo. L'omosessualità nell'esperimento totalitario fascista, Feltrinelli
Gianfranco Goretti, Tommaso Giartosio, La citta` e l'isola. Omosessuali al confino nell'Italia Fascista, Donzelli, 2006
George Mosse, Sessualità e nazionalismo, Laterza
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