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venerdì 25 gennaio 2008

Dalla Ferrari al Tintoretto: per il lusso in affitto si clicca Circle club.

(Panorama) Uno chalet in Svizzera? Romantico, però… che seccatura dover spalare la neve dal vialetto, o ricordarsi di chiamare la donna delle pulizie per dirle di accendere il riscaldamento. Una Ferrari? Meravigliosa da guidare, ma quanti grattacapi a parcheggiarla e proteggerla da ladri e vandali! Un panfilo da sogno per solcare il Mediterraneo? Fa molto Onassis, però a far due conti… centinaia di migliaia di euro spesi per due striminzite settimane di crociera o attraccati a Portofino…

Per i ricchi che non vogliono pensieri la soluzione c’è.
Si chiama CircleClub, esiste da un paio d’anni e permette, pagando una quota d’ingresso, di affittare beni di lusso per qualche giorno o qualche settimana. Nata da un’idea di Riccardo Schmid, imprenditore svizzero che fece fortuna negli anni Ottanta inventando il Pony Express, la società ha oggi tre sedi: Milano, Roma e Montecarlo.
E offre ai suoi soci oltre sessanta fuoriserie (Maserati, Jaguar, Porsche, Aston Martin…), oltre a jet privati, yacht, ville e chalet da sogno. In più, per gli appassionati, sono a disposizione duecento opere d’arte: da Gustav Klimt a Andy Warhol, da Giorgio De Chirico a Picasso, da Canaletto a Antoon Van Dyck. Tutto rigorosamente in affitto.

Per diventare soci bisogna versare una quota di 20mila euro, che dà diritto a 1000 punti: ogni bene affittato ha poi un “costo” in punti. Quando il socio li esaurisce, può comprare una nuova tessera. Qualche esempio? Una Ferrari 430 F1 costa 8 punti al giorno; per mettere in salotto per due settimane un Renoir se ne vanno 112 punti; per fare un salto da Milano a Roma con un jet privato, 275 punti. E poi c’è naturalmente il capitolo ville: dalle nevi di Gstaad al sole di St. Tropez, fino all’esotica Bali. Per farsi un’idea: uno chalet nel centro Saint Moritz per un week end in febbraio “costa” 240 punti, mentre una settimana in una villa sul Monte Argentario, in settembre, 350 punti.

Tra i 170 “happy few” soci di Circle Club c’è quello che ha il vezzo di solcare i mari della Sardegna su uno yacht Mangusta con un quadro di Christo appeso alle pareti. C’è la famosa ex atleta appassionata di Ferrari che ogni weekend prova un modello diverso. E c’è un signore che ha consumato ben dodici card (pari a poco meno di 250mila euro!) in soli sette mesi.
Una citazione a parte, poi, la merita quel socio che tempo fa prese un’opera di Mario Sironi per esporla in casa. Allo scadere delle due settimane, realizzò che non voleva affatto separarsene: e decise di acquistarla.

Panorama.it è riuscito a “scovare” uno di questi riservatissimi soci, il finanziere Luca Giacometti: per farsi raccontare i vantaggi del Club.

“Ho sempre posseduto macchine da corsa: Ferrari, Lamborghini”, racconta Giacometti: “E da proprietario, ho potuto constatare tutti gli inconvenienti: la batteria che si scaricava se la macchina veniva lasciata ferma, e poi i tentativi di furto, le seccature per bolli e assicurazioni… Senza contare che, ogni volta che mettevo piede da un meccanico per qualche piccola riparazione, uscivano conti da capogiro. Insomma, era diventata una perdita di tempo e di denaro”.

Così, scoperta su un giornale l’esistenza di CircleClub, Giacometti decide di associarsi: “E l’aritmetica mi dà ragione. Non solo risparmio, ma ho anche una grande varietà di scelta: posso prendere di volta in volta la macchina che più si adatta alle mie esigenze. Me la portano sotto casa, perfettamente lavata e lucidata, con il serbatoio pieno. E a tutti i grattacapi ci pensano loro”.

E il sottile piacere del possesso? “Quello all’inizio c’è, è vero” conclude Giacometti: “Ma scompare in fretta: gestire macchine del genere diventa solo una gran scocciatura. E allora: meglio affittarle”.

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