Un albanese che la sera prima del delitto vide insieme i tre principali indagati. Amanda aveva un coltello in mano.
(Leonardo Zellino -La7) "Non ci conosciamo" hanno dichiarato sia Rudy Guede che Raffaele Sollecito. "Non ho mai maneggiato un arma", ha sostenuto più volte Amanda Knox. Tutti e tre hanno sempre detto di non avere nulla a che fare con la morte di Meredith Kercher. E invece non solo si conoscevano, ma hanno anche pianificato l'uccisione della studentessa inglese. Almeno stando al racconto di testimone, per l'accusa credibile: un albanese che la sera prima del delitto, nei pressi della villetta di via della Pergola, urtò con la sua auto dei bidoni della spazzatura. Da dietro spuntarono Raffaele Sollecito e Amanda Knox. "Hanno cominciato a urlare - racconta il testimone - e all'improvviso la ragazza ha tirato fuori un coltello. Gridava e me lo puntava contro". Infine, l'ultimo colpo di scena: dal buio spuntò anche una terza persona. L'albanese non ha dubbi, era Rudy Guede.
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