banda http://blografando.splinder.com

martedì 13 novembre 2007

Vola al cinema la favola del brutto anatroccolo «Come tu mi vuoi»: i protagonisti del filone adolescenziale replicano il successo.

Coppia d'oro. Vaporidis e Capotondi campioni d’incassi «Con noi vince la generazione dei ventenni».

(Valerio Cappelli - Il Corriere della Sera) Chi li capisce, i teenager. Sembrava essersi spento il filone giovanilista, ma ecco che con oltre due milioni di euro di incassi nel week-end la coppia d’oro Vaporidis- Capotondi si piazza subito in testa al box office. Vola la favola, il ritorno del brutto anatroccolo che senza brufoli e con l’aiuto della ceretta si fa principessa, lei secchiona squattrinata, lui svogliato figlio di papà; batte il cuore italiano, gli yankees ricacciati al secondo posto: Ben Stiller con Lo spaccacuori, uscito lo stesso giorno, ha incassato 1 milione 850 mila. Le oltre 300 copie di Come tu mi vuoi saliranno, dice Medusa che l’ha prodotto e distribuito.
Nicolas e Cristiana, 27 anni, lei di qualche mese più grande, nella vita sono come cane e gatto, hanno avuto una storia insieme ma sul lavoro funzionano e si trovano bene. Sono diventati amici e hanno ricomposto la coppia d’oro di Notte prima degli esami. Lui aveva continuato a sfruttare l’onda, lei ha voluto seguire un diverso percorso. I Viceré, che la vede protagonista, non è stato aiutato dalle polemiche ed è solo all’ottavo posto con 440 mila euro. I due attori si ritrovano sullo stesso viale che, dice il botteghino, non è quello del tramonto. «È un tentativo di dare visibilità a una generazione poco considerata», dice Nicolas. L’inversione di tendenza dal filone d’oro teen-movie sembrava cominciata dopo il flop di Cemento armato, ancora con Vaporidis, dove la collaudata coppia Martani-Brizzi aveva sbagliato le dosi. «Hanno perso ma ci hanno provato, non voglio criticarli», dice il regista Volfango De Biasi. Per Vaporidis è la solita musica, in Italia il successo non si perdona: «Ma perché? La trovo una cosa stupida, non voglio crescere con questo ideale e riproporlo da vecchio. Magari tra 20 anni i critici ci riscopriranno».

Commento preso al volo da un’adolescente all’uscita del cinema: Nicolas è troppo piacione, gli andavano meglio i vecchi panni dello sfigato. Con Cristiana è più facile nel film il meccanismo dell’identificazione. «Ho incontrato tante ragazze che sono quasi dispiaciute quando divento carina. Mi piaceva l’idea di imbruttirmi, recitare senza lo strumento dell’avvenenza, perché avrei dovuto rinunciare? Sono giovane, non sarei credibile in ruoli anagraficamente più grandi. Come tu mi vuoi piace perché c’è la tematica sociale, la favola e la trasformazione fisica del mio personaggio da brutta a carina, è lo stesso riscatto di Pretty Woman, il successo di Julia Roberts è partito da lì». Nicolas: «Io ero sicuro che avrebbe attecchito più di Notte prima degli esami, è uno spaccato di vita su un mondo che a volte condanniamo e critichiamo: il mondo delle apparenze».

Ma paragonarsi alla coppia Mastroianni- Loren... «È stato un malinteso. Non mi permetto di paragonarmi a loro, Mastroianni poi è il mio ideale per leggerezza, voglia di mettersi in gioco. Mi avevano solo chiesto se eravamo stanchi di fare film insieme e ho risposto no, visto che l’hanno fatto attori molto più bravi di noi». «È un riferimento fuorviante—ecco Cristiana—il mio modello è Silvana Mangano: la forza della Magnani e una sensualità straordinaria». La scena di sesso? «Ci ho sorriso sopra». Mettiamo che un giorno le chiedano di spogliarsi. «Se dà dignità al personaggio, sì». Fioccheranno proposte per farvi ritrovare sul set.

Nicolas: «Se c’è un progetto vincente, perché no?». Cristiana: «Se è il rischio è quello di restare ingabbiata nel cliché, non ci starò». All’estero girano Juno che ha vinto alla Festa di Roma e racconta con un umorismo dirompente di una sedicenne incinta. Il capofila giovanilista italiano è Moccia: «È bravo a raccontare i più piccoli — risponde Nicolas — crescendo si impara a distinguere. Non mi fa impazzire, è un modo edulcorato che ha poco riscontro con la realtà. I lucchetti dell’amore sono una moda, non è l’analisi di una generazione». «Moccia—dice Cristiana —è un adulto che scrive di ragazzini che nella società tendono a essere livellati, non posso avere corrispondenza di emozioni». Nicolas e Cristiana sono diversi in tutto. Anche nel rapporto su un «argomento» con cui tanti giovani prima o poi fanno i conti, gli spinelli. Dice lui: «Tutti si fanno le canne. C’è molto di peggio nella vita. C’è il ragazzo morto in maniera assurda all’autogrill». Dice lei: «Prima ero distante per una forma di bigottismo. Ero curiosa e ho provato. Mi sono svegliata rincretinita, col mal di testa, non mi ricordavo nulla. Ti dico la verità, è un mondo di cui non mi frega nulla».

Sphere: Related Content

Nessun commento: