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martedì 13 novembre 2007

La compagnia degli ipocriti: Quell'imbarazzo di Pier Ferdinando Casini.

(Maurizio Di Giacomo - Agenzia Radicale) Affollata presentazione, lunedì 12 novembre 2007, all'aula magna della Pontificia Università del Laterano del primo libro del suo rettore mons. Rino Fisichella pubblicato con Mondadori Nel mondo da cattolici. A un certo punto la moderatrice Lucia Annunziata, lì invitata perché alla vigilia della manifestazione del Family Day il 12 maggio 2007, dalle colonne de ''La Stampa'' annunciò di voler essere presente per vedere e per comprendere, in ciò differenziandosi da atteggiamenti critici largamente presenti nell'ambito della sinistra, ha introdotto una ''domanda bassa'' rivolta a Pier Ferdinando Casini dell'Unione Democratica di Centro. ''Spesso nei bar - ha detto la Annunziata - si sente tale commento: gli esponenti del centro destra difendono i valori della chiesa cattolica sulla famiglia ma se si va a vedere la loro vita reale si trovano situazioni molte confuse''.

Pier Ferdinando Casini ha avuto un attimo di esitazione e poi ha così commentato: ''Definerei tale osservazione non bassa, ma stupida''. Successivamente Casini ha riaffermato la sua fiducia nella distinzione tra la dimensione propria della chiesa e quella della laicità che, per essere autentica, non deve imnpedire alla chiesa cattolica di dire la sua . L'imbarazzo manifestato da Casini con buona probabilità era legato a un doppio ordine di motivi. La sua uscita alla lateranense ieri sera è stata la prima in quell'ambito ecclesiastico da quando ha regolarizzato la sua condizione rispetto a Azzurra Caltagirone sposandola, con rito civile, al comune di Siena. Quando nel 2004 (presente il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi) Pier Ferdinando Casini, ancora presidente della Camera dei deputati, ha inaugurato l'anno accademico della Pontificia Università Lateranense si era trovato in una curiosa condizione.

Presentato da mons. Fisichella - che egli conosce da quando quel vescovo originario di Lodi (MI) dal 1995 è il cappellano dei due rami del Parlamento - come una sorta di San Tommaso Moro della politica italiana, ma, di fatto, ancora semplice convivente rispetto a Azzurra Caltagirone. Quella seconda condizione aveva suscitato diverse riserve nell'ambito della Curia Romana e sembra anche da parte del vescovo mons. Giuseppe Betori, segretario generale dei vescovi italiani. Alla presentazione del sopracitato libro di mons. Fisichella effettivamente presenti solo due cardinali: Camillo Ruini che è anche gran cancelliere della Lateranense e il marchigiano Sergio Sebastiani, presidente della Prefettuira degli Affari Economici. Mons. Fisichella ha riferito che ''molti cardinali'' gli avevano scritto sopecificando di non poter essere presenti. Mons. Fisichella e mons. Betori sono indicati come i due maggiori candidati alla successione a Ruini come vicario per Roma nell'aprile 2008.

Il secondo mons. Betori si sta muovendo con molto tatto e con maggior rispetto dei codici non scritti della Curia Romana che sovente mons. Fisichella straccia puntando su iniziative di tipo presenzialista. Alla fine tra i due la condizione della salute personale potrebbe pesare da discriminante. Chi sa è convinto, infatti, che la ripresa di mons. Betori rispetto al minictus che lo colpì il 28 settembre 2006 non sia stata completa. E per guidare una diocesi impegnativa come quella di Roma, non è un mistero, bisogna avere il fisico di un manager. La questione della tenuta fisica, ad esempio, ha azzoppato mons. Renato Corti, titolare di Novara, nella successione a Carlo Maria Martini, a Milano. Dopo il cardinale biblista e gesuita di fama internazionale, papa Wojtyla designò il cardinale Dionigi Tettamanzi che, tra un paio di anni e una manciata di mesi, sarà obbligato a presentare le dimissioni in quanto 75enne.

In ogni caso il cardinale Tettamanzi lascerà al suo successore una diocesi alla vigilia di profonde trasformazioni: uno studio statistico favorito dalla Curia milanese ha previsto, per il 2020, 750 sacerdoti in meno rispetto agli attuali. Sono scenari che aprono passaggi al momento non facilmente prevedibili soprattutto nei rapporti tra il clero secolare, le organizzazioni cattoliche più numerose e le parrocchie.

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