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martedì 13 novembre 2007

Gli ebrei romani contro Berlusconi.

"Indegno inseguire Storace su Israele". La replica: sono amico di Gerusalemme.

(La Repubblica) «Non consento a nessuno, proprio a nessuno, di dubitare del mio sostegno totale ed incondizionato al popolo ebraico e allo Stato di Israele, testimoniato da cinque anni di governo e da tutta la mia attività politica internazionale».

La nota del leader di Forza Italia, cruda, molto irata, giunge nella serata quando le agenzie allungano sul tavolo del Cavaliere una dichiarazione ben più lunga e ben più grave del presidente della Comunità ebraica Leone Paserman. Il capo della comunità, comunità che negli ultimi tempi ha trovato con il centrodestra una vicinanza, un´armonia, un eccellente rapporto, raffreddando viceversa l´interesse verso il centrosinistra, stigmatizza con parole fredde la presenza di Silvio Berlusconi in prima fila al congresso fondativo del neonato partito di destra (la Destra, appunto) di Francesco Storace. Presente Berlusconi, e silente di fronte a una affermazione polemica di Storace circa l´inopportunità politica di andare a Gerusalemme e soprattutto andarvi con il capo coperto di cenere, incolpando «il fascismo» della sua responsabilità di sostegno all´idea e poi alla pratica nazista dello sterminio.
«Se c´è una pagina della storia dell´umanità che va condannata - ha detto ieri Paserman - è proprio quella del fascismo e delle sue complicità con l´occupante nazista alla deportazione degli ebrei e di tutti gli oppositori politici così come - e lo ricordiamo fra pochi giorni - l´emanazione delle leggi razziali del 1938». L´intervento del presidente della comunità giunge inatteso, e ancor di più arriva ad orecchie evidentemente incredule, la successiva presa di posizione nei confronti di Berlusconi: «Il silenzio di fronte alle parole di quel convegno - aggiunge infatti Paserman - feriscono e iniziative tese ad una rincorsa con alleanze con nuove "formazioni" compromettono l´immagine internazionale di uno statista quale ci aspettavamo fosse Berlusconi. Non credo che sia degno di uno statista inseguire lo zero virgola per cento nella speranza di vincere le elezioni. Ci sono principi da cui non si può derogare e l´opportunismo - conclude Paserman - in politica non paga».
Queste parole, scaturite da una immagine televisiva bloccata, la presenza al congresso e il silenzio, ritenuto accondiscente, del capo dell´opposizione ha creato anche un cortocircuito, e qualche ulteriore fibrillazione, tra il partito di Gianfranco Fini e Forza Italia. Perché Alleanza nazionale con una durissima nota («notizia del tutto falsa») aveva smentito un articolo comparso su Il Tempo, giornale notoriamente vicino alla destra moderata, che dava conto di una telefonata di Fini, all´indirizzo dell´ambasciatore israeliano, per marcare la presenza di Berlusconi sotto il palco di Storace.

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