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martedì 13 novembre 2007

Rutelli: Dico "importanti ma non una priorità".

Divorzi, Fisichella a Casini "Ponetevi il problema". Alla presentazione del suo libro, il rimbrotto del vescovo. Rutelli presente all´incontro parla dei Dico: importanti ma non una priorità.

(Marco Politi - La Repubblica) E´ inciampato Sarkozy, bacchettando il giornalista che gli chiedeva della rottura con Cecilia. E scivola anche Pier Ferdinando Casini, che durante la presentazione all´Università Lateranense dell´ultimo libro del vescovo-rettore Rino Fisichella sferra un rimbrotto a Lucia Annuziata. Come mai, chiede la giornalista, il centro-destra si erge a difensore dei valori cattolici e poi non ha proprio il record di famiglie perfette?

«Domanda stupida», ribatte Casini e la platea di studenti e personalità simpatizzanti - felice che il politico cattolico metta a posto la stampa impertinente - erompe in un applauso degno di miglior causa. Ma Fisichella da cappellano parlamentare sente profumo di bruciato e ribatte nel finale: «Lucia Annunziata è una donna intelligente e una donna intelligente - afferma guardando Casini - non può che fare domande intelligenti». Docilmente l´uditorio condisce di applausi la contro-bacchettata. Sorride il monsignore: «Stando all´applausometro, mi sembra che diano ragione a me...».
L´ex presidente della Camera sorride anche lui e tende la mano alla giornalista. D´altronde, aveva soggiunto che era giusto rispondere comunque alla domanda, visto che la fanno in tanti. «Non sono andato al Family Day come parroco né erano tutti santi», commenta con simpatica franchezza e aggiunge che non ha senso togliere a divorziati e separati il diritto di ragionare sulle leggi riguardanti la famiglia.
Una lieve increspatura in un dibattito aggraziato come un balletto cui partecipa anche il vicepremier Francesco Rutelli. Tutti d´accordo sull´importanza del cattolicesimo per l´identità degli italiani di oggi. Casini elogia l´opera di «supplenza» della Chiesa in un´Italia disorientata e sostiene che «non dobbiamo avere mai avere paura di difendere le radici giudaico-cristiane della nostra cultura». Chi viene in Italia, deve sapere che è un paese legato ai suoi valori cristiani.
Concorda Rutelli, spiegando che sempre più in una società frammentata il patrimonio cattolico - che non è un fatto privato - è destinato ad esercitare un influsso positivo sulla società. Non gli piace, invece, parlare di «supplenza» della Chiesa. Meglio sottolineare che la Chiesa deve essere sempre libera di svolgere la sua «missione». C´è un accenno anche ai Dico. Lo Stato deve affrontare il problema, afferma il vicepremier, anche se non è una delle priorità, però è giusto tener conto dei diritti delle persone.
Mons. Fisichella, che per i tipi di Mondadori ha scritto il libro «Nel mondo da credenti» esorta a non seguire mai le sirene dell´antipolitica, anzi, citando la Bibbia, afferma per i credenti il dovere assoluto della chiarezza: «I ragionamenti tortuosi allontanano da Dio». Poi conclude: «Il Signore ha dato ai cristiani un posto nel mondo e non è loro lecito disertarlo». Meglio ancora con una fede fortificata da argomenti, condivisibili anche da chi non crede.

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